Se dico Indonesia, sicuramente in molti penserete subito a Bali, isola senz’altro meravigliosa e ben nota tra i turisti di tutto il mondo. Ma questo arcipelago del Sud Est Asiatico offre molto, molto di più: isole più o meno conosciute, bellissime e tutte da scoprire. Avendo già visitato Bali qualche anno fa, nel mio ultimo viaggio in Indonesia ho avuto l’occasione di visitare altre zone tra Java, Lombok e Flores con il Parco Nazionale di Komodo. Questo è l’itinerario completo, da cui potrete prendere spunto per esplorare l’Indonesia in due settimane con un viaggio che, ne sono certa, vi conquisterà.
- Date: 18 agosto-2 settembre
- Voli: Turkish Airlines Venezia-Singapore, 697€ a persona prenotando a gennaio
- Voli interni: totale di 367€ a persona prenotando tra febbraio e maggio
- Singapore-Yogyakarta con Air Asia;
- Surabaya-Lombok con Super Air Jet;
- Lombok-Komodo (scalo a Bali) con Wings e Batik Air;
- Komodo-Bali con Batik Air;
- Bali-Singapore con Air Asia.
- Altri trasporti: treno Yogyakarta-Probolinggo acquistato su Tiket.com, 24€ a persona in classe Executive.
- Alloggio: costo medio di 35€ a notte per camera matrimoniale per 13 notti, in diversi casi con colazione. Esclusi i due pernottamenti in barca a Komodo.
- Tappe: Yogyakarta, Monte Bromo, Lombok, Komodo NP, Bali (Munduk)
- Valuta: rupia indonesiana. Ad oggi (2023) 1€ corrisponde a circa 16.500 rupie.
- Connessione internet: se il vostro smartphone lo consente, vi consiglio di utilizzare una eSim che potete acquistare su Airalo o su Holafly (ne ho parlato qui)
- Guide da acquistare: trovate edizioni generali sull’Indonesia o più specifiche su Bali e Lombok, sia Rough Guide sia Lonely Planet
- Assicurazione viaggio: confrontate qui le diverse compagnie ma mi raccomando, mai partire senza!
Cosa vedere in Indonesia: itinerario in due settimane
- Giorno 1 -> Arrivo a Yogyakarta
- Giorno 2 -> Borobudur + Prambanan
- Giorno 3 -> treno per Mt Bromo
- Giorno 4 -> Monte Bromo + volo per Lombok
- Giorno 5 -> Lombok – Tetebatu
- Giorno 6 -> Lombok – Secret Gili
- Giorno 7 -> Lombok – Sekotong
- Giorno 8 -> Lombok – Kuta
- Giorno 9 -> Lombok – Kuta
- Giorno 10 -> volo per Flores
- Giorno 11 -> crociera Komodo NP
- Giorno 12 -> crociera Komodo NP
- Giorno 13 -> crociera Komodo NP + volo per Bali
- Giorno 14 -> Munduk
- Giorno 15 -> Ubud
- Giorno 16 -> Volo di rientro
GIORNO 1 -> Atterriamo a Singapore in mattinata e da lì prendiamo subito un nuovo volo per Yogyakarta. Dall’aeroporto raggiungiamo la nostra guest house con un transfer privato, ci riposiamo un po’ e ceniamo in città.
Due notti da Sena Guest house
GIORNO 2 -> Il motivo principale per cui si arriva a Yogyakarta è la sua vicinanza con i due complessi archeologici più celebri dell’Indonesia: il tempio di Borobudur ed il tempio di Prambanan. Si possono visitare in una giornata piena grazie a uno dei molti tour disponibili, che prevedono un’auto con driver e una guida. Vi racconto più nel dettaglio come visitare Borobudur e Prambanan in questo post dedicato.
Come visitare i templi di Borobudur e Prambanan a Yogyakarta
GIORNO 3 -> Giornata di spostamento verso est, direzione Monte Bromo. Ci sono tre opzioni principali per arrivare da Yogyakarta al Bromo:
- aereo per Surabaya, più un transfer privato o minivan di circa 3 ore/3 ore e mezza da qui ai paesi più vicini al vulcano;
- minivan o auto privata per tutto il tragitto, con una percorrenza di minimo 7/8 ore;
- treno fino a Surabaya (5 ore) o fino a Probolinggo (7 ore), più transfer per l’ultimo tratto. Probolinggo è la stazione più vicina a Cemoro Lawang e da qui dovrete considerare un’ora e mezza circa di strada.
La linea ferroviaria è abbastanza sviluppata sull’isola di Java ed a mio avviso è una buona opzione per le lunghe percorrenze, dato che trovo il treno più comodo rispetto ad un minivan quando si parla di un tragitto così lungo. Nel nostro caso abbiamo quindi scelto di prendere il treno da Yogyakarta a Probolinggo e da qui un transfer privato che ci ha portati fino alla nostra homestay a Cemoro Lawang. Il costo del biglietto varia a seconda della classe, si possono spendere 5$ in economica o 20-25$ in Executive: la differenza è soprattutto nel sedile che in Executive è reclinabile, più spazioso e con poggiapiedi. Visto il costo vi consiglio di scegliere la classe più comoda, acquistando il biglietto in anticipo su Tiket.com per assicurarvi un posto.
Una notte da Cahyo Homestay
GIORNO 4 -> Sveglia prima dell’alba per ammirare il sole sorgere sopra il vulcano. Ci sono diversi punti panoramici affacciati sul Bromo e sul ‘mare di sabbia’ che lo circonda, poco distanti dal villaggio di Cemoro Lawang. La gran parte dei turisti che arrivano fin qui partecipa a un tour a bordo di vecchie jeep che porta a uno di questi punti panoramici per vedere l’alba, prima di attraversare il mare di sabbia per salire sul cratere. Noi volevamo però evitare i tour organizzati per non essere limitati dagli orari, perciò siamo saliti a piedi: i primi punti panoramici si raggiungono in circa un’ora, con una salita finale impegnativa ma fattibile. Proseguendo per qualche altro minuto si trovano diversi angoli sempre meno frequentati: nel nostro caso abbiamo aspettato l’alba con altre 3 persone totali.
Vi racconto più nel dettaglio come organizzare la visita al Monte Bromo nell’articolo dedicato:
Monte Bromo fai da te: guida completa al vulcano indonesiano
Subito dopo pranzo ripartiamo con un transfer verso l’aeroporto di Surabaya: abbiamo organizzato sia l’arrivo sia la partenza chiedendo alla nostra homestay di trovare un autista per noi, in alternativa potete utilizzare l’app Traveloka (che vi consiglio più giù nella sezione trasporti, in particolare per i transfer da e per l’aeroporto). Se vi appoggiate ai proprietari del vostro alloggio e non avete problemi a dividere il viaggio, segnalatelo: noi ad esempio abbiamo diviso il transfer per Surabaya con un’altra ospite così da ridurre il costo. Avevo confrontato diverse offerte e le cifre non variano moltissimo, potete aspettarvi di spendere circa 350mila rupie da Probolinggo a Cemoro e 900mila rupie da Cemoro a Surabaya (o viceversa). Nel secondo caso, se vi propongono un prezzo molto più basso assicuratevi che il costo dell’autostrada sia incluso (circa 100mila rupie).
Volo per Lombok e arrivo in tarda serata nella nostra camera a Sengiggi.
Due notti da Cozy Cottages
GIORNO 5 -> Così come Bali, Lombok è un’isola che potrebbe apparire di dimensioni ridotte su una cartina ma in realtà richiede molto tempo per gli spostamenti da una zona all’altra. Abbiamo trascorso un totale di 6 notti sull’isola, suddivise in tre aree diverse, ma nonostante questo per forza di cose abbiamo potuto vedere solo una zona ridotta.
Per la prima giornata esploriamo l’entroterra ed in particolare l’area di Tetebatu, con una passeggiata tra risaie, cascate e foreste popolate da scimmie. Ci siamo rivolti a Gus Lombok Driver che vi consiglio moltissimo: attento e disponibile, ci ha accompagnati per due giorni raccontandoci diverse cose sull’isola e assicurandosi di consigliarci anche per le attività che avremmo svolto in autonomia nel resto del nostro soggiorno a Lombok.
GIORNO 6 -> Nella seconda giornata ci spostiamo sempre con Gus verso la penisola di Sekotong e le Gili del sud. Tutti conoscono le isole Gili che si trovano a nord-ovest rispetto a Lombok e che spesso si visitano a partire da Bali, ovvero Gili Trawangan, Meno e Air, ma non molti sanno che in realtà di Gili ne esistono tantissime. “Gili” infatti significa semplicemente “piccola isola” e qualsiasi isolotto al largo della costa viene identificato così. Nella zona sud-occidentale e poco distanti dalla penisola di Sekotong si trovano quindi diverse isole che vengono chiamate a volte “Secret Gili” o più semplicemente “Southern Gili“: sono molto meno conosciute e frequentate rispetto alle sorelle del nord, con alcune strutture ricettive di media abbastanza spartane concentrate a Gili Gede e un paio di resort più curati. Ma soprattutto, sono un paradiso per lo snorkeling. Qui abbiamo trascorso una delle giornate più belle di tutto il viaggio, nuotando tra coralli, pesci e (tante) tartarughe. Altri turisti presenti: una manciata.
Ci siamo affidati a Gus, a cui ho chiesto di portarci nei luoghi migliori per lo snorkeling. Ci ha consigliato il gruppo di isole più a ovest e nel corso della giornata abbiamo quindi fatto tappa a Gili Renggit, Layar, Gede e Goleng, con una piccola barca privata e pranzo in spiaggia a Gili Gede – costo totale incluso il trasporto dall’hotel 50€ a persona. Per la notte avevamo prenotato una struttura in zona perciò dopo il tramonto ci ha accompagnato al nuovo alloggio.
Due notti da Silver Fern
GIORNO 7 -> Giornata di esplorazione in autonomia: affittiamo uno scooter e seguiamo la costa di Sekotong fino a Desert Point, una spiaggia frequentata in modo particolare dai surfisti. L’ultimo stratto è uno sterrato un po’ impegnativo cui fare attenzione.
Tenete presente che questa zona dell’isola è poco turistica, di conseguenza la scelta di strutture ricettive e ristoranti è limitata rispetto ad altre aree di Lombok.
GIORNO 8 -> Ci spostiamo verso l’ultima zona che visiteremo a Lombok, che al contrario di Sekotong è anche la più conosciuta: esploreremo infatti le spiagge della costa sud a partire da Kuta. Kuta Lombok (da non confondersi con la Kuta di Bali) è insieme a Sengiggi la cittadina più sviluppata e frequentata sull’isola, qui si trovano gran parte delle strutture ricettive e dei ristoranti per turisti – che infatti offrono per la maggior parte cucina “occidentale”. Per muoverci abbiamo noleggiato uno scooter così da essere autonomi ed in generale se sapete guidarlo è ciò che consiglio anche a voi.
Due notti da Anchor Bed&Bread
GIORNO 9 -> Altra giornata piena nei dintorni di Kuta, alla scoperta di spiagge enormi, bianchissime e spesso quasi deserte. Tra le spiagge che vi consiglio ci sono soprattutto:
- Mawi: la prima spiaggia cui si accede (con tratto sterrato) è frequentata soprattutto da surfisti ed offre un warung ed un piccolo market. Superando gli scogli sulla destra si raggiunge facilmente un’altra spiaggia, ancora più bella e completamente deserta.
- Selong Belanak: probabilmente la più famosa, talmente ampia e talmente bianca da sembrare quasi irreale. Date le dimensioni non appare comunque affollata – anzi. Nella prima parte si susseguono molti warung e scuole di surf se volete provare una lezione.
- Mawun: una mezzaluna perfetta circondata dal verde, l’acqua diventa subito profonda quindi forse non la migliore per il bagno ma ideale per un po’ di relax data la tranquillità. Alcuni warung con ombrelloni ma in generale non particolarmente attrezzata.
- Tanjung Man: altra spiaggia enorme, vicina al punto panoramico Bukit Merese che di solito si raggiunge al tramonto per godersi la vista.
GIORNO 10 -> Dobbiamo purtroppo lasciare Lombok per raggiungere l’isola successiva: Flores. La giornata è dedicata quindi allo spostamento e dato che al momento non c’è un collegamento diretto dobbiamo fare uno scalo a Bali. Di norma cerco di organizzare le tappe in modo da evitare scali per i voli interni, ma in questo caso non è stato possibile soprattutto perché dovevamo raggiungere Labuan Bajo in una data giornata.
Serata e notte a Labuan Bajo.
Una notte da Seaesta Hotel
GIORNI 11 e 12 -> A Labuan Bajo si arriva per visitare il parco nazionale di Komodo, composto da una trentina di isole al largo di Flores. Komodo si esplora perciò in barca e si può scegliere tra una gita in giornata e un’escursione con 1 o 2 notti a bordo. Noi abbiamo optato per quest’ultima opzione, pensando sarebbe stata l’esperienza più completa.
La ricerca di un’escursione in barca è stata in generale molto difficoltosa, per vari motivi, primo fra tutti il fatto che la quasi totalità dei tour da 2 notti partono il venerdì e noi invece saremmo riusciti ad arrivare a Flores la domenica. Dopo lunghe serate online sono riuscita a trovare il giusto incastro: una barca in partenza il lunedì, con cabina e bagno interno privato, a un prezzo ragionevole. La barca però non è stata come ci aspettavamo e a questo si aggiunge che le mie aspettative su Komodo erano troppo alte, o forse è stata la bellezza di Lombok a ridimensionare tante cose. Insomma, non posso dire che l’esperienza sia stata negativa, ma di certo meno affascinante di quanto mi aspettassi. Col senno di poi, non credo sceglierei di nuovo il tour con pernottamento e mi ‘accontenterei’ invece delle escursioni in giornata in speedboat.
In ogni caso: nel corso dei tour si fanno varie tappe che includono Padar Island, con questa vista iconica che è anche l’immagine più famosa di tutto il parco, si fa snorkeling, si passeggia su spiagge rosa, si vedono i celebri “draghi di Komodo”.
Vi racconto di più su Komodo e su come organizzare la visita nell’articolo dedicato: tutto ciò che dovete sapere su Komodo.
GIORNO 13 -> Terminiamo la nostra crociera a Komodo ad ora di pranzo e raggiungiamo subito l’aeroporto, da dove voliamo verso l’ultima tappa. Abbiamo scelto di dedicare gli ultimi due giorni a Bali, che avevamo già visitato nel corso di un precedente viaggio, e più precisamente di chiudere l’itinerario con un’immersione nella natura. Ci dirigiamo quindi verso nord, vicino Munduk.
Due notti da Atres Sari Resort
GIORNO 14 -> L’area di Munduk è uno spettacolo che vi consiglio di non perdere, sia che siate alla prima visita a Bali sia che come noi vogliate salutare l’isola durante un secondo viaggio. Tanto quanto Ubud e il sud sono congestionati dal traffico e dalla folla, così il nord è un’oasi di pace che probabilmente ricorda com’era Bali prima della sua fama.
Con uno scooter raggiungiamo quindi il villaggio di Munduk dal nostro hotel e imbocchiamo il sentiero che porta a diverse cascate nei dintorni. Con un trekking di qualche ora si incrociano 4 cascate, ci sono diversi scalini e salite ma ne vale decisamente la pena. In zona si possono poi ammirare delle belle risaie, pressoché deserte al contrario delle più famose e vicine a Ubud.
GIORNO 15 -> Lasciamo a malincuore Munduk, trascorriamo un pomeriggio a Ubud e poi in serata dormiamo vicino all’aeroporto dato che il nostro volo partirà al mattino presto l’indomani.
GIORNO 16 -> Tempo di salutare l’Indonesia. Partiamo per Singapore al mattino e dato che il nostro volo intercontinentale ripartirà alle undici di sera trascorriamo l’ultima giornata in città, comoda da visitare con uno scalo lungo dato che l’aeroporto è molto vicino al centro. Anche in questo caso si tratta comunque di un saluto a una destinazione che avevamo già visitato in passato.
Informazioni e consigli generali
Documenti di viaggio per l’Indonesia: il visto online
Partiamo dalle basi: per un viaggio in Indonesia di un massimo di 30 giorni, i cittadini italiani possono fare richiesta del cosiddetto “visa on arrival”. I documenti necessari sono un passaporto con validità residua di almeno 6 mesi, un biglietto d’uscita dal Paese entro appunto il limite massimo di 30 giorni e la ricevuta del pagamento di una tassa da 500.000 IDR. L’importo si può versare all’arrivo nei principali aeroporti, ma per velocizzare l’ingresso consiglio di farlo già online a questo link ufficiale.
Come arrivare: voli per Bali e per l’Indonesia
In un arcipelago vastissimo che si estende da Sumatra a Papua gli aeroporti sono ovviamente molti, ma la gran parte dei viaggiatori arriva in Indonesia dai principali scali internazionali: la capitale Jakarta o l’aeroporto di Denpasar a Bali. Dall’Italia non esistono però voli diretti per queste destinazioni e dovrete per forza di cose prevedere almeno uno scalo, ad esempio a Istanbul o Dubai a seconda della compagnia aerea.
Nel momento in cui inizierete a cercare il giusto volo, potreste accorgervi presto di come i voli per Bali o per Jakarta siano di media molto più costosi di quelli verso altre località del Sud Est Asiatico. Per questo vi consiglio di fare un confronto con altre combinazioni: spesso può essere infatti più conveniente – parliamo di 200-300€ a persona o più – acquistare un volo dall’Italia a Singapore o Kuala Lumpur e da qui spostarsi nella vicina Indonesia. Questo è ancor più valido se cercate un volo per un aeroporto “minore”, come nel mio caso Yogyakarta ma anche Surabaya o Lombok, destinazioni collegate da diverse compagnie alle città asiatiche già citate. Se poi non ci siete mai stati ed avete modo di ritagliarvi 2-3 giorni, una visita a Singapore vale sempre la pena.
In generale, per cercare la combinazione e il prezzo migliore potete consultare Skyscanner e armarvi di un po’ di pazienza.
Quanti giorni servono per un viaggio in Indonesia
Come sempre quando si parla di Sud Est Asiatico e di voli così lunghi, due settimane sono il tempo minimo che vi consiglio di investire per ottimizzare gli spostamenti in un viaggio in Indonesia. Di nuovo, l’arcipelago è enorme quindi pianificando il vostro viaggio dovrete scegliere quali tappe vi interessa inserire nell’itinerario.
Come si legge già dal titolo questo è un itinerario che va oltre Bali, una destinazione cui avevo già dedicato una settimana nel corso di un viaggio precedente. Se invece il vostro interesse principale è quello di visitare prima di tutto Bali, dovrete rivedere di conseguenza le altre tappe.
Limitandomi quindi alle sole isole citate e toccate in questo itinerario, questo è secondo me il tempo minimo da dedicare a ognuna – così che poi possiate valutare di incastrarle come preferite:
- Java – Yogyakarta e Monte Bromo: almeno 4 giorni
- Lombok: 6-7 giorni o più
- Flores – Parco Nazionale di Komodo: almeno 3 giorni
- Bali: almeno 7 giorni se è il primo viaggio, 2-3 giorni per la visita alla sola zona nord
Quando andare in Indonesia
Per quanto riguarda la stagione migliore per andare in Indonesia, il periodo secco va solitamente da maggio a settembre circa. Le isole toccate da questo itinerario – Jakarta, Bali, Lombok, Flores – sono quindi una destinazione perfetta da visitare durante la nostra estate, quando invece si consiglia di evitare altri Paesi nel Sud Est Asiatico a causa dei monsoni.
Quanto costa un viaggio in Indonesia
Come per altre destinazioni nel sud est asiatico, la voce di spesa principale che dovrete considerare per un viaggio in Indonesia è ovviamente il volo aereo. Quanto invece ad alloggi e ristoranti, molto dipende dal vostro stile di viaggio: è possibile spendere pochissimo con ostelli e street food, così come spendere cifre decisamente “occidentali” per resort e ristoranti patinati.
Per le camere, matrimoniali e sempre con bagno privato, abbiamo speso una media di 35€ a notte trattandoci bene. È possibile pagare di meno così come molto di più, nel mio caso ho cercato strutture di buon livello. Per i pasti, pur scegliendo ristoranti e non chioschi di street food, siamo riusciti molto spesso a restare intorno ai 10-12€ totali per due persone. I costi variano anche a seconda delle isole: Java e Lombok sono più economiche, mentre Flores e Bali hanno prezzi un po’ più alti.
Dovrete poi considerare i costi dei trasporti – di cui parliamo più giù – e di eventuali tour, per i quali vi rimando invece alla descrizione giorno per giorno ed ai post di approfondimento dedicati alle singole tappe.
Trasporti: come muoversi in Indonesia
Voli interni tra le isole
Per spostarvi tra le diverse isole dell’Indonesia potrete contare su una buona rete di compagnie aeree low cost. Le più presenti sono Lion Air – con Super Air Jet, Batik Air e Wings Air, che fanno capo allo stesso gruppo – e Air Asia. A parità di costo, se avete un bagaglio da imbarcare vi consiglio di scegliere le compagnie di Lion Air, che lo includono già nel biglietto base. In generale aspettatevi di spendere almeno 40-50€ a persona per tratta.
Treni sull’isola di Java
Sull’isola di Java c’è poi l’opzione treno: esiste una rete ferroviaria ben sviluppata che può essere utile per gli spostamenti tra Yogyakarta e il Monte Bromo, o fino a Jakarta se il vostro volo atterra qui o desiderate comunque visitare la capitale. I biglietti si possono acquistare sul sito Railink, ma anche su Tiket.com o su Traveloka.
Transfer, taxi e altro
Per gli spostamenti quotidiani si possono poi utilizzare diversi mezzi a seconda della tappa e delle esigenze. Vi troverete ad esempio a spostarvi con:
- Taxi o Grab: per i piccoli spostamenti in città Grab (l’equivalente asiatico di Uber) rimane una delle opzioni migliori, poiché permette di selezionare il punto d’arrivo comodamente sulla mappa e di pagare direttamente in app.
- Transfer privati: per quanto riguarda i tragitti dall’aeroporto all’hotel e viceversa, ho utilizzato spesso l’app Traveloka per prenotare un transfer privato. Il servizio è molto comodo poiché consente di non doversi preoccupare di nulla all’arrivo, quando magari si è già stanchi, e di norma ho sempre pagato prezzi inferiori rispetto a quanto chiedeva l’alloggio per lo stesso tragitto. Ho speso ad esempio 9$ dall’aeroporto a Yogyakarta, 13$ dall’aeroporto di Lombok a Sengiggi, 32$ da Denpasar a Munduk.
- Scooter: per esplorare i dintorni di ciascuna tappa, quando non avevamo previsto tour con autista abbiamo noleggiato uno scooter così da muoverci in autonomia. Attenzione perché per essere in regola dovete avere patente internazionale e soprattutto di tipo A (motocicli). Troverete comunque uno scooter anche senza queste due cose? Certo che sì, ma se doveste poi avere un incidente potreste incorrere in problemi seri. A Lombok abbiamo pagato tra le 60.000 e le 100.000 rupie al giorno, a Bali-Munduk 150.000 (perciò sempre intorno ai 5-6€ al giorno o poco più). Quando ritirate il mezzo provate subito i freni e controllate le ruote, se non vi sembrano in buone condizioni chiedete di vederne un altro.
Dove dormire
Le camere sono state prenotate come sempre tra Booking e Airbnb prima della partenza. Specialmente in alcune isole e località, come Bali o Kuta Lombok, avrete davvero l’imbarazzo della scelta e per tutte le tasche: dagli ostelli più economici ai resort di lusso da centinaia di euro a notte. Nel mio caso ho scelto strutture di medio livello, facendo attenzione soprattutto al bagno affinché fosse completamente chiuso. Spesso infatti in queste zone si trovano camere con bagno all’aperto, molto scenografiche ma sconsigliate se come noi non amate gli insetti.
Queste le strutture in cui abbiamo dormito:
- Yogyakarta: Sena Guest house, in stile coloniale, leggermente fuori dal centro con annessa piccola pasticceria. Cercavo una sistemazione tranquilla e in questo senso mi sono trovata molto bene, ma se preferite un alloggio in città potete guardare ad esempio la Kesatriyan Guesthouse.
- Bromo: le strutture ricettive a Cemoro Lawang sono di media abbastanza spartane, ma la realtà è che se vi fermate solo una notte per vedere l’alba ci passerete ben poche ore. Nel mio caso ho dormito da Cayho Homestay, guesthouse spartana ma economica.
- Lombok – Sengiggi: Cozy Cottages, un piccolo paradiso con casette private vista piscina. In questo viaggio ho cercato dove possibile proprio strutture come questa, perché mi trasmettono un gran senso di pace.
- Lombok – Sekotong: la zona di Sekotong offre poche strutture ricettive tra cui scegliere e di media con un rapporto qualità/prezzo inferiore a Sengiggi o Kuta Lombok. Escludendo un resort dal prezzo proibitivo (con recensioni mediocri) e una struttura vicina che sembrava molto carina ma non offriva l’acqua calda in bagno (uno dei pochi “lussi” cui fatico davvero a rinunciare), la scelta è stata abbastanza obbligata. Non dico che il Silver Fern sia così male, ma avrebbe senz’altro bisogno di una bella rinfrescata. Per una o due notti comunque va benissimo.
- Lombok – Kuta: ho forse scelto Anchor Bed&Bread anche per le foto della colazione? Sì, e non mi vergogno certo di ammetterlo. Questa struttura offre casette molto confortevoli in zona tranquilla ma comoda al centro di Kuta Lombok, ed il suo caffè è frequentato anche da chi non pernotta proprio per la colazione che prevede una sorta di formula brunch in cui scegliere 3 piccole portate dolci o salate dal menu.
- Labuan Bajo: per la notte precedente alla crociera a Komodo abbiamo dormito al Seaesta Hotel, struttura carina anche se poco insonorizzata – e dato che comprende camere private ed ostello, è molto frequentata da ragazzi giovani e rumorosi.
- Munduk: consigliatissimo invece l’Atres Sari Resort, nella zona nord di Bali. Immersa nel verde, è stata una struttura in cui ho percepito un’attenzione ad ogni dettaglio che ci ha rimesso in pace con il mondo. Ottime e ben curate le camere, ottime la cena al ristorante e la colazione. E fantastica ovviamente la piscina a sfioro affacciata sul panorama. Il luogo perfetto per chiudere il viaggio.
Cosa e dove mangiare
Avevo un ottimo ricordo della cucina indonesiana e con questo viaggio non ho potuto che confermarlo. Pur con delle variazioni e specialità peculiari di ciascuna isola, ci sono alcune ricette che ritroverete un po’ ovunque ed alcuni termini generali che vi aiuteranno ad interpretare i menu: ad esempio “mie” per i noodles e “nasi” per il riso, o “goreng” per indicare il “fritto” (ovvero saltato nel wok con dell’olio). Il nasi goreng è quindi riso servito con verdure, uova, carne o pesce, mentre il mie goreng è il piatto equivalente ma con una base di noodles. Ci sono poi il satay, spiedini di carne di solito serviti con salsa di arachidi o similare, e il rendang, una preparazione a base di carne cotta lentamente nel latte di cocco con molte spezie – ogni famiglia ha una sua miscela che rende il piatto sempre diverso. E molto altro ancora: questi sono solo alcuni esempi di ricette che ho amato nel corso del viaggio, ma avrete l’imbarazzo della scelta.
Come sempre vi lascio infine qualche indirizzo di ristoranti o pasticcerie da provare:
- Kesuma restaurant e My Little Warung a Yogyakarta, il primo un ristorante tradizionale con cucina di Java e la seconda un’ottima pasticceria (provate il french toast).
- Molly’s Bar a Sengiggi, locale in stile pub inglese che prepara ottima carne.
- Warung Flora a Kuta Lombok: in città è difficile trovare ristoranti indonesiani, gran parte dei locali offre hamburger o simili per la clientela internazionale. Ma se fate due passi in più potete raggiungere questo angolino dove invece si trovano piatti tipici ottimi e a basso prezzo.
- Sweet Orange Warung a Ubud: un po’ sulla fiducia perché nei piatti che abbiamo ordinato il cuoco aveva ecceduto con il lemongrass, ma in ogni caso già l’esperienza di arrivare fin qui passeggiando tra le risaie vale la pena.