Lo confesso, io le terme non le amo affatto. Forse per la vicinanza ad Abano Terme, forse perché legata alla concezione “italiana” del termine, le ho sempre associate a luoghi di cura per una fascia d’età medio-alta più che al relax. Credo che l’unica esperienza positiva in un parco termale avuta finora fosse una giornata di novembre a Budapest, diversi anni fa: ma si trattava pur sempre di un’avventura di viaggio, una di quelle cose che non puoi proprio non provare perché tipica del luogo. Come andare in bicicletta ad Amsterdam anche se nella vita le due ruote proprio non le sopporti.
Poi mi hanno invitata a trascorrere una giornata ad Aquardens, un parco termale all’avanguardia immerso nei paesaggi della Valpolicella. Potevo forse non vedere se mi avrebbe fatto ricredere?

LE TERME DELLA VALPOLICELLA
È stato qui che ho imparato che il mio pregiudizio di fondo sulle terme si basava appunto su una visione italiana, orientata all’utilizzo di queste acque con fine principalmente terapeutico. Aquardens è invece ispirato ai parchi del Nord Europa, in cui i benefici curativi convivono con gli aspetti più ludici e le terme diventano un luogo in cui trascorrere dei momenti piacevoli e rilassante, com’era anche nella concezione antica greco-latina.
Libera da tutti i pregiudizi, mi sono goduta una giornata di sole e di relax ed il bilancio dell’esperienza è stato più che positivo.
Aquardens colpisce prima di tutto per i suoi numeri da capogiro: è il parco termale più grande d’Italia, con 11 vasche tra interne ed esterne ed acqua tra i 28 ed i 38 gradi, 60.000 metri quadri di superficie, oltre 200 postazioni per l’idromassaggio. Sono presenti anche vari punti ristoro ed un’area dedicata al wellness con sauna, bagno turco, grotta di sale e cabine in cui poter prenotare massaggi e trattamenti benessere.
Il parco è aperto 365 giorni l’anno: d’inverno ci si gode il tepore delle vasche e la contrapposizione con la temperatura esterna, d’estate diventa invece un luogo di divertimento in cui prendere il sole nelle belle aree all’aperto e tuffarsi senza preoccuparsi che l’acqua sia troppo fredda. Da quest’anno è possibile riservare un posto anche nella nuova Oasi Beach, un’area privata con sabbia bianca, palme e lettini comodi come divani.

L’ispirazione nordeuropea è evidente anche nell’attenzione che Aquardens ha riservato all’impatto ambientale, ridotto al minimo grazie ad un’architettura all’avanguardia ed alla grande efficienza energetica: quasi l’intero fabbisogno della struttura è infatti coperto direttamente dal calore delle acque termali, veicolate in un sistema di riscaldamento a pavimento, mentre si sfrutta al massimo la luce del giorno con le grandi vetrate e le aperture nel soffitto.
Nonostante sia già una struttura ricchissima, Aquardens si sta espandendo e presto ospiterà un vero e proprio “Villaggio delle Saune” all’aperto, in cui saune a tema permetteranno di ripercorrere le diverse esperienze esistenti in Europa. Un primo assaggio è già offerto dal rituale Aufguss, disponibile gratuitamente a tutti gli ospiti maggiori di 14 anni con vari orari nel corso della giornata. Il rito unisce vapore, musica e danza: l’addetto al rituale versa acqua e ghiaccio intriso di olii essenziali in un grande braciere centrale, per poi incanalare il vapore caldo e aromatizzato in direzione degli ospiti con abili movimenti. L’Aufguss offre i numerosi benefici di una sauna rendendo però più coinvolgente l’esperienza grazie agli aromi ed alla musica d’atmosfera.
DOVE DORMIRE: Corte Formigar, bellissima struttura immersa nel verde della Valpolicella.

2 thoughts on “Aquardens: le terme della Valpolicella”
Interessante!
Sembra un luogo assolutamente da visitare. Quante saune diverse offrono?