Che ho un debole per il turismo rurale ormai lo sapete, mi piace visitare una città ma dopo qualche giorno ho bisogno di perdere lo sguardo in un paesaggio che non sia fatto solo di acciaio e cemento. Qualche settimana fa, grazie ad Explora ed al progetto #inLombardia365, ho avuto l’occasione di visitare un angolo di Italia che ancora non conoscevo ed in cui il territorio rurale ha moltissimo da offrire: Pavia e l’Oltrepò Pavese. Un luogo in cui fuggire dalla città per tornare in contatto con natura e tradizione, come molti ex professionisti e imprenditori milanesi che ho incontrato nel corso di un fine settimana in questa zona, che hanno deciso di trasferirsi qui per cominciare una nuova vita. Ma più semplicemente, Pavia e l’Oltrepò sono la meta ideale per un weekend: un’oasi di tranquillità a soli due passi da Milano.
Che cosa vedere a Pavia e nell’Oltrepò Pavese? Ecco qualche suggerimento, tra arte, natura ed enogastronomia.
PAVIA CITTA’ D’ARTE
A Pavia la vita scorre lenta, tra le tracce della storia antica, gioielli artistici nascosti ed un tramonto sul celebre Ponte Coperto. Se volete scoprirla in modo originale potete rivolgervi alle preparatissime guide di Hystory Walks, che propongono diversi itinerari a tema: dalla storia all’arte, dalla letteratura alla scienza passando per i racconti criminali.
Oltre al Ponte Coperto, tra i punti di forza della città ci sono lo splendido Duomo a cui hanno collaborato nomi come Bramante e Da Vinci – che forse proprio qui ha concepito l’idea dell’Uomo Vitruviano – e la prestigiosa università frequentata da Foscolo, Volta ed Einstein. Il centro storico si visita tranquillamente in una giornata, personalmente non ho avuto la possibilità di vedere anche la famosa Certosa ma è senz’altro un’ulteriore tappa da inserire nel programma per un weekend a Pavia.
I PAESAGGI DELL’OLTREPO’ PAVESE
Terra di buon vino e castelli, territorio lombardo ma incastonato tra Emilia Romagna e Piemonte, tra l’imponente scorrere del fiume Po ed i monti dell’Appennino: l’Oltrepò pavese è una zona ancora poco conosciuta dal turismo nonostante la sua grande bellezza naturalistica, che tanto ha da offrire a chi vuole trascorrere qualche giorno lontano dalla città. Al di là dei borghi storici che vi nominerò in seguito, è ancora il paesaggio l’attrazione principale dell’Oltrepò pavese: colline e vigneti ricordano la Toscana – o i miei colli del Prosecco nel Trevigiano – ed invitano alla scoperta attraverso trekking, escursioni in bicicletta o altre avventure sportive.
Ad esempio, perchè non uscire di strada con un buggy 4×4 per attraversare i vigneti, magari infuocati dai colori dell’autunno? Side by Side Offroad Park offre diversi pacchetti con noleggio di fuoristrada a due posti ed itinerari guidati alla scoperta dei punti più panoramici della zona, anche in abbinamento con visita della cantina Marchese Adorno e degustazione di vini locali.
BORGHI STORICI
Da Voghera a Zavattarello, sono almeno 8 i castelli che arricchiscono il paesaggio collinare dell’Oltrepò Pavese testimoniando i diversi domini della zona, dai Longobardi a Napoleone passando per Sforza e Visconti. Proprio Zavattarello insieme a Fortunago rientra inoltre nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, con la loro atmosfera d’altri tempi, i vicoli stretti e gli edifici storici in pietra a vista.
Un altro luogo in cui vi sembrerà che il tempo si sia fermato è Varzi, noto soprattutto per il famoso salame che viene qui prodotto. Ma non è solo l’insaccato a rendere interessante Varzi, piccolo borgo che è un vero e proprio gioiello perfettamente conservato in cui ancora si respira la storia medievale. Da poco è aperto al pubblico anche il Castello Malaspina, centro dell’intero paese, grazie ad un’importante opera di restauro ed all’impegno degli eredi che hanno restituito la struttura alla comunità dopo diversi secoli.
ENOGASTRONOMIA ED AGRITURISMI
Due dei prodotti tradizionali del pavese li ho già citati: i vini DOC e DOCG Oltrepò pavese, Bonarda e Pinot, ed il salame di Varzi. Altre specialità tipiche sono il riso di Lomellina, il salame d’oca di Mortara, i formaggi come Grana Padano, gorgonzola e Taleggio, tutti prodotti DOP. In generale, l’Oltrepò pavese è un territorio che invita alla scoperta dei suoi sapori in uno dei moltissimi agriturismi diffusi nella zona, come Ca’ del Figo che offre anche camere, piscina ed un maneggio in cui vengono svolte attività di fattoria didattica e sociale.
O come la Casa di Paglia, nella campagna di Fortunago: un angolo di paradiso rurale in cui Viviana ed Alain hanno trovato la serenità lontano da Milano costruendo con le loro mani una vera casa di paglia. Tra un corso di cucina ed uno di botanica saranno felici di raccontarvi perchè la bioedilizia a base di paglia e terra è una soluzione economica ed altamente efficiente, oltre che ecosostenibile. Proprio la sostenibilità è infatti uno dei principi dell’agriturismo, che coltiva il terreno seguendo i principi di permacultura ed agricoltura sinergica, producendo cereali e verdure poi utilizzati in cucina oltre ad incredibili conserve, confetture e gelatine da abbinare ad ogni piatto. E questa è esattamente l’atmosfera che mi resterà del weekend trascorso tra Pavia ed Oltrepò: un ambiente rurale ed accogliente in cui staccare completamente la spina e rilassarsi tra cultura ed enogastronomia. In cui sporcarsi le mani cucinando tutti insieme in un’unica cucina, in una casa di paglia ecosostenibile immersa nella natura.
AUTONOLEGGIO
Se desiderate visitare la zona arrivando in aereo, potete facilmente noleggiare un’auto confrontando le migliori offerte sul portale EasyTerra.
[In questo articolo è stato inserito un link in collaborazione con EASYTERRA]