Ci sono alcuni viaggi al termine dei quali servirebbe un ulteriore periodo di ferie per metabolizzare. Al rientro sei stordita, se ti chiedono com’è andata fatichi ad elaborare una risposta completa, vorresti solo rinchiuderti in una stanza per qualche giorno – un po’ per pensare, un po’ semplicemente per dormire
Quella a New York è stata una settimana a perdifiato, in cui ho guardato, amato, odiato, assaporato, fotografato il mio sogno… Tutto insieme e tutto senza sosta. Arrivando a sera distrutta, addormentandomi di schianto senza nemmeno le forze di mettere in carica il telefono o scaricare le foto sul computer. E nonostante la stanchezza, sono tornata con la soddisfazione di aver visto (quasi) tutto ciò che speravo di vedere. Mi restano pochi rimpianti, sopra tutti la Rose Main Reading Room, chiusa per restauro. Ho attraversato interi quartieri, ho visitato musei, sono salita su tre grattacieli diversi. Ho mangiato troppo. Ma soprattutto ho spuntato il nome New York nella lista dei miei sogni.
Una città in cui sembra di vivere dentro un continuo déjà-vu, ma che è riuscita anche a sorprendermi – a volte nel bene, altre nel male.
Di chiudermi da qualche parte da sola, a pensare e soprattutto dormire, avrei un gran bisogno, ma al momento proprio non posso. Sono passata da New York a Milano e da Milano alle giornate – e serate – frenetiche in ufficio, con giusto il tempo di lasciare le valige dietro la porta di casa. Da qualche parte però bisogna pur iniziare, e ci provo da qui, con le cose che mi hanno sorpreso di New York.
Wifi, questo sconosciuto
Tutto mi sarei aspettata da New York, ma non trovare la connessione wifi nei locali pubblici no, è stata decisamente una sorpresa. All’inizio ho pensato di essere capitata nei posti sbagliati, poi è diventato un motivetto ricorrente: no, non c’è wifi per i clienti. Quello che ormai si trova un po’ ovunque, anche nella pizzeria di paese, a New York è presente nei musei, nelle attrazioni pubbliche (vedi Rockefeller Center o Empire State Building), nelle catene di fast food. Ma avendo evitato per scelta McDonald’s, Starbucks e simili, mi sono ritrovata in ristoranti ed in genere locali di medio livello, tutti rigorosamente senza wifi.
Ecco, l’ho trovato strano, molto strano in una città moderna come New York.
La Metro è una cosa per poveri
Altra cosa che non mi sarei aspettata a New York, è stata ritrovarmi nella metropolitana più brutta che abbia mai avuto modo di vedere in anni di viaggi. Non mi aspetto che tutte le metro siano gallerie d’arte come quella di Stoccolma, ci mancherebbe. Nemmeno che siano pulite ed efficienti in modo quasi irritante come quella di Singapore. Mi accontento di una metro funzionale, anonima, qualcosa che nella sua normalità mi resti in qualche modo indifferente.
La metropolitana di New York è, semplicemente, brutta. Sporca e fatiscente, senza ricircolo d’aria, nella gran parte delle stazioni non sono presenti nemmeno i classici schermi con l’avviso di quanto manca al treno successivo. Meglio non contare troppo nemmeno sulle macchinette automatiche, perché all’arrivo – nella stazione di congiunzione tra metro ed aeroporto, immaginate quindi il gran numero di persone che hanno bisogno di comprare il primo biglietto – 3 su 4 non funzionavano.
So che qualcuno potrebbe dirmi che a New York i taxi gialli sono la norma, e la metropolitana l’eccezione. Ma anche ammettendo che i cittadini utilizzino sempre e solamente altri mezzi – cosa comunque non realistica, di pendolari ne ho visti moltissimi ogni giorno, ammassati nei vagoni negli orari di punta – resta il fattore turisti. La metropolitana ed i mezzi pubblici in generale sono il primo biglietto da visita che una città consegna a chi desidera conoscerla. Mi dispiace, ma da una città moderna, benestante e soprattutto celebre come New York, mi aspetto molto di meglio.
Una città recente
Più studiavo la guida, più cercavo articoli ed informazioni, più mi stupivo nello scoprire come per molti aspetti la New York cui siamo abituati a pensare sia una città straordinariamente recente. Times Square e la zona limitrofa sono state a lungo territorio di degrado e cinema a luci rosse, fino agli anni ’90 quando intervenne il sindaco Giuliani. La High Line, ora simbolo e fiore all’occhiello della città, è stata costruita dopo il 2006. Al contrario di quanto accade in altri luoghi che hanno a che fare con l’acqua, Manhattan per molto tempo si è sviluppata nelle zone interne. Il sindaco Bloomberg solo di recente ha iniziato un percorso di trasformazione della linea costiera in un lunghissimo parco, recuperando inoltre anche alcuni dei vecchi Pier, ma è sufficiente un rapido sguardo per notare come gran parte dei palazzi affacciati sull’acqua siano stati abbandonati per molto tempo.
Mi sono chiesta spesso come fosse visitare New York solo una ventina di anni fa, e come sarà invece il suo volto tra altri dieci.
Atmosfera da Route 66 nel cuore di Manhattan
Visitare New York è approdare negli Stati Uniti, ma senza aspettarsi quell’atmosfera da on the road sulle Route 66. Eppure, basta una serata nell’East Village: è sufficiente attraversare la porta di Katz’s Delicatessen per trovarcisi catapultati all’improvviso. Insegne al neon e quell’arredamento che fa molto Happy Days, Katz’s è l’America anni ’60 che non speravo di trovare nel cuore di Manhattan: lontana dai locali eleganti del Meatpacking District, dai fast food stereotipati, un caos di tipo diverso in quella giungla chiamata New York. Un’esperienza fuori dal tempo che mi resterà per sempre nel cuore.
New York fa quest’effetto, colpisce e rapisce, ma lascia anche dubbiosi e perplessi. Times Square per esempio è forse uno dei luoghi che ho meno apprezzato, mentre invece mi sono fatta sedurre dal lower Manhattan (Soho, Nolita & co.), dalle passeggiate lungo Washington square e i suoi parchi…e per il wi-fi, concordo io mi rifugiavo da Starbucks apposta per comunicare con il resto del mondo. Mi amareggia aver visto New York di corsa, al freddo e sotto la pioggia, perchè so che è una città che ha tanto da regalare e spero di tornarci presto. Ora intanto vedrò di scoprire questa California 😉 Buoni Viaggi. Ciao Monica
Sono d’accordo, i quartieri più residenziali hanno avuto su di me tutto un altro effetto rispetto a Midtown, credo che ognuno poi cerchi la sua personale dimensione in una metropoli tanto grande, e la mia è tipicamente europea. Ti invidio un sacco per la California, buon viaggio!
Quella del wi-fi è la cosa che più mi ha stupito… veramente strano per una città come New York!! La metro invece me lo aspettavo… guardando i film un po’ si capisce :p
Mi sa che non ero stata abbastanza attenta 😉 In effetti la metro non si vede spessissimo, in molti telefilm si nota chiaramente come la gente prediliga il taxi. Comunque mi farai sapere cosa ne pensi tu appena sarai lì!
Giuste osservazioni! dici bene la metro a New York è vista come l’alternativa pezzente dei taxi…noi ci siamo stati un bel periodo lì e i newyorkesi si guardano bene dall’utilizzarla, poi ci hanno spiegato che è molto pericolosa, le uscite non collegano bene i luoghi quindi capita che devi farti a piedi isolati, d’ altro canto i taxi costano davvero poco…per il wifi loro hanno at&t che prende anche in un bunker nucleare perciò ci dicevano che le medie imprese non pensano molto ai turisti…è una città piena di contraddizioni, ma come ti dicevo io l’adoro. Sarà che per quest’ultime è molto simile all’Italia XD XD perciò l ho sentita un po’ casa mia. Bel post!!!
Sarà che per me il taxi rimane qualcosa di assolutamente fuori dall’ordinario, da prendere solo in caso di emergenza, ma non mi ci abituerei proprio. Inoltre sul costo non sono poi così d’accordo, se giri tutto il giorno come turista la Metrocard da 30 dollari non si può paragonare al taxi. Poi è chiaro, sono opinioni, per me una buona metropolitana è un aspetto molto importante per una città turistica.
Ma non si è proprio capito che l’adori sai? 😉
Letizia!!! Non vedevo l’ora di leggere…
Sai che invece a me la metro di NY piace? Perché mi sa di “vissuto”, mi fa sentire veramente in America..non so come spiegarlo!
ok, forse non sono obiettiva 🙂
Per il Wi-Fi però l’ho visto segnalato spesso, anche in metro ad esempio c’è…però pur essendo io tecnologica etc a volte apprezzo la mancanza di internet (non solo a NY è..) perché mi capita di vedere scene di 2 persone a tavola che manco si guardano perché impegnate a guardare i loro smartphone 🙁
Sono curiosa di leggere il resto 🙂
Un abbraccio forte! Ci vediamo presto!!
A mio avviso “vissuto” e “mal funzionante” sono due concetti un pochino diversi, ma capisco quel che vuoi dire. Per me una buona rete metropolitana è requisito indispensabile in una città turistica come New York, così come un’adeguata attenzione a servizi come il wifi (che anche nei pochi luoghi in cui è segnalato, spesso semplicemente non funziona) – ma questo forse deriva anche dalla mia formazione universitaria. Sono d’accordissimo sul fatto che gli smartphone siano ormai abusati, ma la connessione internet all’estero è quell’attenzione al viaggiatore che permette di cercare una destinazione, l’indirizzo di un ristorante o di un museo, informazioni su qualcosa appena visitato. Insomma va usata con buon senso, ma ci deve essere, così come ci dev’essere ricircolo d’aria in metropolitana o una macchinetta funzionante in biglietteria. Ti immagini quante polemiche nascerebbero qui in Italia se a Milano il servizio fosse così scadente?