Un’isola nel mezzo dell’Oceano dove comandano ghiacci e vulcani e dove vivono più puffin che esseri umani: è l’Islanda, un luogo il cui nome evoca paesaggi sconfinati e panorami incredibili. Sognavo questa terra da moltissimo tempo e finalmente sono riuscita a darle un assaggio, ovviamente on the road. In questo e nel prossimo articolo raccolgo come di consueto tutti i numeri e le informazioni pratiche per organizzare un viaggio in Islanda con un itinerario in 7 giorni: pronti a partire?
- Date: 28 maggio-4 giugno 2022
- Voli: Wizz Air Venezia-Reykjavik (aeroporto di Keflavik). Considerate circa 150-200€ a persona andata/ritorno con bagaglio.
- Alloggio: costo medio di 125€ a notte per camera matrimoniale, in alcuni casi con colazione. Ho fatto attenzione a prenotare sempre appartamenti con angolo cottura o camere con accesso a una cucina in comune, così da poterci preparare la cena la sera. Vi ho indicato tutti i link delle camere in cui ho pernottato in questo post.
- Noleggio auto: noleggiata in aeroporto con Icerental 4×4. Considerate almeno 500-600€ per 7 giorni di noleggio, ne parliamo nella sezione “Noleggio auto in Islanda” a questo link. Vi consiglio poi di leggere anche la guida completa al noleggio auto che ho scritto qui.
- Chilometri percorsi: 2.440
- Carburante: Circa 410€ totali. La benzina costa di media 310/320 corone al litro (con il cambio attuale 2,25€/litro).
- Tappe: per la notte Reykjavik, Vik, Höfn, Studlagil, Laugar, Hvammstangi, Snaefellsnes.
- Valuta: Corona islandese, con il cambio attuale 1€ vale all’incirca 135 ISK.
- Guide da acquistare: Rough Guide o Lonely Planet. Vi consiglio anche il volume di The Passenger.

1. Cosa vedere in Islanda: le tappe
2. Informazioni e consigli generali:
- Come arrivare: i voli per l’Islanda
- Quanti giorni servono e quando andare
- Integrazioni e modifiche all’itinerario
- Quanto costa un viaggio in Islanda
- Come vestirsi, qualche consiglio
- Guidare in Islanda: 4×4 o non 4×4?
4. Dove dormire
Cosa vedere in Islanda (in estate): l’itinerario in una settimana
- Giorno 1 -> Volo e notte a Reykjavik.
- Giorno 2 -> Circolo d’Oro, Haifoss, Seljalandsfoss, Skogafoss. Notte in zona Vik.
- Giorno 3 -> Reynisfjara Beach, Fjaðrárgljúfur, Skaftafell e Vatnajökull NP, Jökulsárlón Iceberg Lagoon. Notte a Höfn.
- Giorno 4 -> Fiordi Orientali, Seyðisfjörður, Studlagil Canyon. Notte a Studlagil.
- Giorno 5 -> Dettifoss (dal lato est e dal lato ovest), cratere Viti, lago Myvatn. Notte zona Laugar.
- Giorno 6 -> escursione whale watching a Husavik, Godafoss. Notte a Hvammstangi.
- Giorno 7 -> piccolo passaggio verso Fiordi Occidentali e Penisola di Snaefellsnes, Kirkjufell, Snæfellsjökull.
- Giorno 8 -> Reykjavik e volo di rientro in serata.

GIORNO 1 -> Atterriamo a Keflavik in serata, ritiriamo subito l’auto a noleggio e raggiungiamo il nostro hotel in centro a Reykjavik per la notte. La capitale islandese si trova a circa 40 minuti dall’aeroporto di Keflavik, l’idea era quindi di toglierci un piccolo pezzo di strada per il giorno successivo ed eventualmente cenare in centro (anche se alla fine siamo arrivati troppo tardi).
GIORNO 2 -> Il nostro tour prevede il giro dell’isola in senso antiorario. Dopo una bella colazione a Reykjavik iniziamo quindi la nostra esplorazione da alcune delle attrazioni più turistiche, quelle che compongono il cosiddetto “Circolo d’Oro“. Trovandosi a poca distanza dalla capitale (e quindi dall’aeroporto) sono molto visitate anche da chi non si ferma a lungo sull’isola. Si tratta in particolare del Parco Nazionale di Thingvellir, di Geysir e di Gullfoss. Imparerete ben presto che “foss” significa cascata in islandese, perciò tutti i nomi con questo suffisso indicano delle cascate. A Thingvellir (da “pianura del parlamento”, qui infatti si riuniva uno dei primi parlamenti della storia) si può osservare la faglia tra le placche tettoniche eurasiatica ed americana, che continuano ad allontanarsi lentamente.
Piccola nota generale: tutti i siti naturali che citerò nell’articolo sono gratuiti e non prevedono il pagamento di nessun biglietto. Ci sono però un paio di parcheggi a cui dovrete prestare attenzione perché richiedono il pagamento di un ticket: uno di questi è proprio Thingvellir, il secondo è il parco di Skaftafell. Vi verrà segnalato da diversi cartelli e potrete pagare in loco oppure online entro qualche giorno, inserendo la targa del veicolo.
A Geysir si trova il più antico geyser conosciuto – il termine deriva proprio da qui – oggi dormiente ma con diversi fratelli in attività che eruttano a intervalli regolari, chiude il circolo infine la bella cascata di Gullfoss.
Proseguendo facciamo una piccola deviazione su strada sterrata fino ad Haifoss, poi lungo la costa sud a Seljalandsfoss e Skogafoss – decisamente una giornata a caccia di cascate. A Seljalandsfoss è possibile camminare dietro la cascata stessa, un’esperienza da non perdere per la quale vi consiglio di tenere in auto dell’abbigliamento adeguato, giacca e se li avete anche pantaloni impermeabili. Notte in zona Vik.

GIORNO 3 -> Iniziamo la giornata con una passeggiata lungo la spiaggia nera di Reynisfjara (carina ma forse più scenografica se vista di sera) prima di rimetterci in viaggio lungo la costa meridionale. Facciamo una sosta a Fjaðrárgljúfur Canyon, poco distante dal Ring, ed arriviamo poi allo Skaftafell National Park – o Vatnajökull National Park, lo troverete indicato in entrambi i modi. Il Vatnajökull è un ghiacciaio, o per essere precisi una cappa di ghiaccio, grande oltre 8000 km quadrati: immaginate una superficie poco più piccola dell’Umbria o della Corsica completamente ricoperta di ghiaccio con uno spessore fino a 950 metri. È il secondo ghiacciaio d’Europa per estensione – il primo si trova alle Svalbard – ma il primo per massa. Il suo profilo bianco all’orizzonte vi accompagnerà a lungo mentre guidate, una visione di una bellezza accecante ma purtroppo anche malinconica quando noterete quanto si sta ritirando velocemente.
Il parco Skaftafell si trova al margine sud-occidentale ed offre tantissime escursioni possibili, a seconda di quanto tempo avete a disposizione potete scegliere di fare trekking per un’ora o anche per giorni: qui potete trovare un elenco dei percorsi principali. Noi abbiamo scelto di puntare la cascata Svartifoss, con un percorso semplice e poco più di un’ora tra andata e ritorno.
Proseguendo lungo la costa si raggiungono poi le lagune glaciali, dove gli iceberg staccatisi dal ghiacciaio galleggiano placidi in un’atmosfera surreale. La più famosa è Jökulsárlón, ma vi consiglio di fermarvi anche poco prima alla Fjallsárlón che è più piccola e tranquilla. Dalle lagune avrete modo di vedere da vicino l’immensità del ghiacciaio, davvero un’esperienza da non perdere. È possibile anche fare una piccola escursione in barca, o se siete più avventurosi in kayak. Raggiungiamo infine Höfn per la notte.

GIORNO 4 -> Giornata di spostamento: dobbiamo risalire la costa est dell’isola, che offre meno attrazioni rispetto ad altre zone e di conseguenza meno tappe intermedie. Complice il meteo molto grigio e nuvoloso che non ci consente di ammirare davvero il panorama, invece di mantenerci sempre sulla costa accorciamo di un bel tratto imboccando la strada sterrata 939. Arriviamo così abbastanza rapidamente a quella che era la nostra tappa principale della giornata, ovvero Seydisfjordur. Questo villaggio delizioso è anche il più sviluppato dei Fiordi orientali, grazie alla presenza del porto: da qui partono e arrivano i traghetti della Smyril Line in direzione Danimarca. Dimenticavo: il villaggio è famoso su Instagram per questa foto.

Pranziamo a Seydisfjordur e ci rimettiamo poi in viaggio verso Studlagil Canyon, dove dormiremo. Arrivando in zona più presto del previsto riusciamo a visitare il canyon già in serata, anziché il mattino successivo come avevo previsto. Le indicazioni per il canyon vi porteranno a un parcheggio dal quale si accede a una piattaforma panoramica, ma non vi consiglio di visitarlo (solo) da qui: prima del parcheggio girate invece a sinistra per Klaustursel e superate il ponte. Se avete un’auto abbastanza alta da superare qualche brutta buca, non fermatevi al primo parcheggio che vedrete ma proseguite ancora per un paio di chilometri fino al successivo – dove vedrete i cartelli che indicano il divieto di proseguire in auto. In questo modo risparmierete un bel pezzo di strada. Il sentiero è pianeggiante e lungo 3 km (più i 3 per rientrare), e consente di arrivare proprio a ridosso del canyon per ammirare al meglio le sue alte colonne di basalto.
GIORNO 5 -> La giornata è dedicata soprattutto a Dettifoss, ovvero la cascata più grande d’Europa – da queste parti la natura fa le cose in grande. 44 metri di altezza e 100 di larghezza, una potenza d’acqua incredibile che dal Vatnajökull punta all’Oceano. Ci sono due strade che dal Ring, a sud, corrono ai lati del fiume: la 864 a est e la 862 a ovest. La 862 è stata completamente asfaltata ed è quindi la soluzione più semplice anche per autobus e viaggi organizzati, ma nonostante sia sterrata la 864 non presenta grandi difficoltà. Immagino abbia subito degli interventi di recente, perché diverse recensioni in rete la descrivono come una strada da incubo ma al contrario noi l’abbiamo trovata incredibilmente in ordine e senza buche.
Qual è il “problema”? Scegliere da che lato vedere Dettifoss. Il fiume con i suoi diversi salti è molto ampio e non sono presenti ponti, ci sono il Ring a sud e la strada 85 – quasi a ridosso dell’Oceano – a nord, collegati da queste due strade parallele di circa 50 km con la cascata quasi nel mezzo. Se avete poco tempo a disposizione, la mia personalissima opinione è che Dettifoss sia leggermente più bella se vista dal lato est. D’altra parte è anche vero che da ovest è più semplice accedere a Selfoss, un altro salto distante pochi minuti a piedi ed altrettanto affascinante da visitare. Si raggiunge anche da est, ma la camminata è un pochino più lunga. Noi da bravi incontentabili abbiamo scelto un’opzione B: siamo risaliti lungo la 864 per poi fare un giro ad anello e scendere dalla 862, così da vedere la cascata da entrambi i lati.

Ripreso il viaggio abbiamo fatto una sosta a Hverir, puzzolente ma molto scenografica area geotermica, al cratere di Viti ed al Lago Myvatn. L’area è bucolica, verdissima e tranquilla, non fosse per le fastidiose moschine che danno il nome al lago. In questa zona si trovano anche le piscine termali di Myvatn, alternativa più piccola e tranquilla alla costosa Blue Lagoon. Se interessati, vi consiglio di prenotare il biglietto in anticipo qui: terme di Myvatn.
GIORNO 6 -> Al mattino ci attende una delle escursioni più attese: raggiungiamo infatti Husavik, sulla costa settentrionale, diventata famosa come capitale del whale watching. Le escursioni vengono svolte soprattutto da due compagnie e sono tutto sommato equivalenti, per modalità e costo, che parte dai 75/80€ a persona. Si rimane in barca circa 3 ore cercando di avvistare balene ma anche delfini e puffin. Chiaramente non ci sono garanzie: le barche non usano sonar per non disturbare gli animali perciò si può solo restare all’erta, inseguire i movimenti dell’acqua che potrebbero segnalarne la presenza e sperare di capitare nel posto giusto al momento giusto. Se chiedete a me se ne vale la pena, vi rispondo con questa foto qui sotto: chi era su quella barca non dimenticherà la giornata per tutta la vita, ma anche noi che eravamo abbastanza vicini non la scorderemo facilmente. Siamo stati fortunati e la balena salterina si è esibita più volte, ripagandoci appieno dei soldi spesi.

Ho prenotato l’escursione di whale watching qui e mi sono trovata molto bene: il personale è attento e gentile e vengono fornite tute pesanti e impermeabili, che non vi faranno sentire il freddo. Rientrati al porto abbiamo pranzato ad Husavik prima di proseguire e visitare Godafoss. Da qui poi un tratto alla guida per avvicinarci alla costa occidentale.
GIORNO 7 -> Ci avviciniamo al termine del viaggio. In questa giornata mi sarebbe piaciuto avere almeno un assaggio dei Fiordi Occidentali, ma un rapido sguardo alla mappa ci convince presto che non ne vale la pena. Questa zona è infatti remota come la descrivono: per ore si guida in mezzo al nulla, senza distributori, centri abitati, nemmeno un locale dove mangiare qualcosa o un supermercato cui rifornirsi per 3 o 4 ore, e poi almeno altrettante per tornare più vicini al Ring. Serve insomma almeno una notte qui per spezzare il viaggio. Con più tempo a disposizione, avrei raggiunto in particolare la scogliera di Látrabjarg per avvistare i puffin. Se inserite i Fiordi Occidentali nel vostro itinerario, tenete presente anche l’opzione traghetto Baldur, che congiunge Brjánslækur a Stykkishólmur sulla penisola di Snæfellsnes permettendo di risparmiare qualche ora di guida.
Dopo quindi aver dato un’occhiata a parte dei panorami dei Fiordi, giriamo per la strada 61 e puntiamo proprio la penisola di Snæfellsnes. Qui le attrazioni principali sono il fotografatissimo monte Kirkjufell e tutta l’area di Snæfellsjökull, con diverse spiagge e scogliere. Con la giusta auto si può anche salire a ridosso del ghiacciaio.

GIORNO 8 -> Arrivati all’ultimo giorno scendiamo con calma lungo la costa e raggiungiamo Reykjavik per pranzo. La capitale non offre a mio avviso grandi cose da fare o vedere, ma è sicuramente una bella città per trascorrere qualche ora e soprattutto è il luogo in cui troverete più scelta di locali e ristoranti. La sera ci attende poi il volo di rientro.
Per tutte le informazioni su come organizzare un viaggio in Islanda on the road, dal noleggio all’abbigliamento agli alloggi, vi rimando all’articolo successivo: