Ogni volta che mi capita di approdare nella Sinistra Piave, mi ritrovo immersa in un paesaggio di dolci colline e distese infinite di vigne, ed il mio cuore inizia a fare capriole di gioia. Mi sento catapultata in un panorama che non ha nulla da invidiare alla bella Toscana, e tutte le volte mi chiedo: perché non vengo qui più spesso? La scorsa domenica, attraversato il Piave, i pensieri e le capriole sono stati gli stessi, ma c’era anche qualcosa di più: la magia della primavera che sboccia. Improvvisamente il cielo diventa di un blu più pieno, ed il verde di prati e boschi si trasforma in un accecante smeraldo: l’erba è vivace, intensa, non ancora sfribrata dal sole. I colori ti colpiscono, ti riempiono, li respiri a pieni polmoni.
D’accordo, mi sembra abbastanza chiaro: sono meteoropatica. Lasciatemi godere di questa felicità prima del prossimo, interminabile inverno.
Questa volta ho attraversato il Piave per andare alla scoperta di un luogo di cui avevo letto qualche tempo fa: le Grotte del Caglieron, a Breda di Fregona in provincia di Treviso. Ci sono dei paesaggi che mi hanno sempre affascinato in modo particolare, e sono quasi sempre legati all’acqua. Rimango spesso incantata dal potere e dalla forza dell’acqua stessa, capace di imporsi su qualsiasi roccia pur di proseguire il suo percorso. Qualche anno fa avevo scoperto con piacere la gola di Vintgar durante un fine settimana sul lago di Bled, Slovenia, e nel vedere in rete delle foto di un paesaggio molto simile a quello proprio nel mio trevigiano mi ero subito ripromessa di visitarlo.
Il percorso delle Grotte del Caglieron è piuttosto breve: circa un chilometro in totale, per un tempo stimato di 40 minuti di camminata. La parte più significativa, quella che vale il viaggio fino ai piedi del bosco del Cansiglio, si snoda attraverso una serie di passerelle che attraversano in un primo tratto alcune delle grotte visitabili. Le grotte sono in totale oltre una trentina, ma la gran parte sono nascoste nella vegetazione; alcune sono cavità naturali erose dall’acqua, mentre altre sono state scavate nei secoli per l’estrazione di arenaria poi usata nell’edilizia locale.
Ma è superato questo primo tratto che arriva la magia: la passerella è ora sospesa nel vuoto e si incunea tra le rocce, al cospetto dell’orrido e delle cascate formate dal torrente Caglieron è impossibile non trattenere il fiato. L’acqua è qui l’elemento principe: dai suoni agli odori, ognuno dei sensi viene assorbito dalla sua forza. L’acqua è ovunque, sotto, di fronte ed anche sopra di te: tra lo scorrere del torrente, il fragore delle cascate, alte anche diversi metri, e la leggera pioggia che scivola dalle pareti di roccia. Gocce che d’inverno si trasformano in affascinanti stalattiti, un motivo per tornare da queste parti in una stagione differente.
Al termine del percorso tra le rocce ci si immerge nuovamente nel verde del bosco e si possono ammirare due antichi mulini, uno dei quali riadattato a punto ristoro ed osteria. Un’ultima cascata, ed il torrente scivola via proseguendo il suo cammino.
Per quanto affascinante, la visita alle Grotte del Caglieron è senz’altro molto breve, sarebbe interessante se in futuro venisse ampliata magari con un sentiero che prosegua nel bosco del Cansiglio. Ciò nonostante, rappresenta un’ottima scusa per programmare una giornata in questa bella zona del trevigiano: si possono esplorare ad esempio Cison di Valmarino, Castelbrando e Follina, oppure dedicarsi ai castelli ed ai dolci paesaggi collinari tra Conegliano e Susegana.
Nomi poco conosciuti ai più eppure capaci di regalare paesaggi che nulla hanno da invidiare a zone d’Italia più note a livello turistico: queste sono le perle della Marca trevigiana, e se avrete voglia di seguirmi, conto di farvele conoscere una ad una.
[alert icon=”icon-noicon” title=”INFO PRATICHE” background_color=”#ffb3f6″ text_color=”#000″ ]
Fregona si raggiunge dall’autostrada A27, uscita Vittorio Veneto Sud.
Le Grotte del Caglieron sono gratuite e sempre aperte, per ulteriori informazioni consultate il sito della Proloco di Fregona.
Sono presenti due punti di ristoro: l’info point all’inizio per percorso, e l’Osteria ricavata nell’antico mulino alla sua conclusione.
[/alert]
Davvero stupende, grazie per avermele fatte conoscere! I ringraziamenti ufficiali anche nel mio post 😀 http://warmcheaptrips.blogspot.it/2015/06/le-grotte-del-caglieron-una-giornata.html
Grazie a te Michela! Sapere che qualcosa che scrivo riesce ad invogliare il lettore a visitare un luogo mi rende davvero felice, questa è la funzione che spero sempre abbia il mio blog. Grazie per aver condiviso il tuo link, un abbraccio 🙂