Due settimane di viaggio, 4 isole, innumerevoli spiagge, palme, pesci colorati. Impossibile riassumere in pochi dati due settimane in un Paese così ricco, ma come sempre ci proviamo con un itinerario completo di consigli e informazioni su cosa vedere nelle Filippine e soprattutto come organizzare il proprio viaggio.
- Date: 25 dicembre 2022-10 gennaio 2023
- Voli: Turkish Airlines Venezia-Seoul con scalo a Istanbul, 800€ a persona prenotando a novembre
- Altri spostamenti (costi a persona):
- volo Seoul-Cebu con Air Asia 150€;
- autobus Cebu-Oslob con Ceres line: 270 pesos (5€ circa);
- barca Oslob-Panglao con Apekop travel: 1.000 pesos (17€ circa);
- volo Panglao-El Nido con Air Swift 95€;
- speed boat El Nido-Coron con Atenzia 3.060 pesos (50€ circa);
- volo Coron-Cebu con Philippines Airlines 45€;
- volo Cebu-Seoul con Cebu Pacific Air 150€.
- Alloggio: costo medio di 35€ a notte per camera matrimoniale, in alcuni casi con colazione. Alcune destinazioni e in particolare El Nido sono più costose, specie in alta stagione.
- Tappe: Oslob (Cebu), Panglao, Bohol, El Nido, Coron
- Valuta: peso filippino. Ad oggi (inizio 2023) 1€ corrisponde a circa 60 pesos. Gli ATM hanno un limite di 10.000 pesos a prelievo.
- Connessione internet: se il vostro smartphone lo consente, vi consiglio di utilizzare una eSim che potete acquistare su su Holafly (ne ho parlato qui)
- Guide da acquistare: Lonely Planet o Rough Guide (quest’ultima al momento solo in inglese)

Cosa vedere nelle Filippine: itinerario giorno per giorno
- Giorno 1 -> Volo
- Giorno 2 -> Autobus da Cebu a Oslob
- Giorno 3 -> Oslob – squali balena
- Giorno 4 -> Barca per Panglao
- Giorno 5 -> Bohol island
- Giorno 6 -> Volo per El Nido
- Giorno 7 -> El Nido
- Giorno 8 -> El Nido
- Giorno 9 -> El Nido
- Giorno 10 -> El Nido
- Giorno 11 -> Speed boat per Coron
- Giorno 12 -> Coron
- Giorno 13 -> Coron
- Giorno 14 -> Coron
- Giorno 15 -> Volo per Cebu, notte zona aeroporto
- Giorno 16 -> Volo di rientro

GIORNO 1 -> Dopo una giornata di viaggio atterriamo a Cebu a tarda notte e dormiamo vicino all’aeroporto.
Notte al Vivien’s Hotel
GIORNO 2 -> Con qualche ora di sonno siamo pronti a proseguire il lungo viaggio: ci facciamo accompagnare da un taxi alla stazione degli autobus (South Terminal) e qui compriamo dei biglietti per Oslob, nella zona meridionale dell’isola. C’è un’unica linea disponibile, è possibile scegliere tra autobus con o senza aria condizionata e visto il prezzo comunque irrisorio vi consiglio la prima ipotesi.
L’autobus parte all’incirca ogni mezz’ora ma si tratta di orari indicativi, verrete indirizzati a una sala d’aspetto e qualcuno vi indicherà il mezzo corretto su cui salire. Ufficialmente il tempo di percorrenza è di 3 ore e mezza, nella realtà ce ne vorranno almeno 5 o 6, con una sosta a metà percorso. Ovunque, sia in sala d’aspetto sia a bordo dell’autobus ad alcune fermate, vedrete bambini e ragazzi con bibite e cibarie per affrontare il viaggio.
Se avete un punto di riferimento per il vostro alloggio potete segnalarlo all’autista e farvi lasciare lì, purché si trovi lungo la strada principale. Cena e notte a Oslob.
Consiglio alternativo: inizialmente per questa prima giornata avremmo voluto fare una tappa alle Kawasan Falls lungo il percorso verso Oslob, prenotando un’auto con autista. Si tratta di un percorso di canyoning con diversi tuffi, un po’ come quello che avevamo fatto in Repubblica Dominicana. Abbiamo rinunciato perché atterrando alle 2 di notte a Cebu non volevamo pianificare una prima giornata troppo piena, ma se arrivate ad esempio il pomeriggio o la sera precedente è un’opzione da tenere in considerazione.
GIORNO 3 -> Il motivo per cui si raggiunge Oslob, cittadina per il resto senza grandi attrattive, è essenzialmente uno: nuotare con gli squali balena. Abbiamo noleggiato tramite il nostro hotel uno scooter (500 p per un giorno) e raggiungiamo così in autonomia il punto di partenza di questa esperienza, a meno di 15 minuti da Oslob città. In questo modo paghiamo solo i 1.000 pesos a persona dell’accesso ma dobbiamo anche aspettare in fila per un paio d’ore, mentre con un tour organizzato saremmo passati avanti.

In questo articolo dedicato vi racconto meglio tutti i dettagli: Come nuotare con gli squali balena nelle Filippine.
Dopo aver nuotato con gli squali balena torniamo in camera a Oslob per una doccia, pranziamo e poi nel pomeriggio raggiungiamo le vicine cascate Tumalog. La visita è abbastanza breve, se siete in zona vale la pena dare un’occhiata. Un’altra tappa classica è Sumilon Island, che si raggiunge facilmente con un piccolo tragitto in barca ed offre una spiaggia oltre alla possibilità di fare snorkeling. Nel nostro caso la giornata era troppo nuvolosa e abbiamo valutato non ne sarebbe valsa la pena.
Due notti al Pobla Hotel
GIORNO 4 -> Per questa giornata avevamo un piano A e un piano B. Il programma prevede di cambiare isola e raggiungere Panglao, che sulla mappa si trova più o meno di fronte ad Oslob. Il modo più comodo per farlo è quindi una barca diretta tra le due isole, ed ecco il piano A: la speedboat di Apekop travel che porta dalla spiaggia di Oslob a Momo beach, Panglao, in un paio d’ore circa (1.000 pesos a persona). Se date però un’occhiata alle recensioni online vedrete che la partenza non è sempre sicura, non solo per il meteo ma probabilmente anche per il mancato raggiungimento di un numero minimo di passeggeri. La sera prima abbiamo quindi chiesto al nostro hotel di verificare con il fornitore e ci è stata per fortuna confermata la partenza per la mattina successiva.
Il piano B sarebbe invece stato quello di riprendere l’autobus fino ad Argao ed imbarcarci in traghetto da lì, come riportato in questo post. Comunque un buon compromesso rispetto al rientro fino a Cebu, ma pur sempre un’opzione più scomoda del piano A.
Arriviamo a Momo Beach e da qui con un triciclo fino al nostro alloggio, vicino ad Alona.
GIORNO 5 -> Giornata dedicata all’esplorazione di Bohol. Panglao e Bohol sono due isole separate ma collegate da ponti. Nella prima, più piccola a sud-ovest, si concentrano le attività turistiche e ricettive: ad Alona e dintorni si trovano molti resort, ampie spiagge, ristoranti di lusso e tantissimi centri diving. Bohol è invece più grande e si visita soprattutto per alcune attrazioni naturalistiche.

Per maggiore comodità, viste le distanze questa volta abbiamo noleggiato un’auto al costo di 1.500 pesos per la giornata. Le tappe principali della giornata sono il Tarsier Sanctuary, piccolo parco dove si possono vedere da vicino questi primati di appena 15 centimetri, e le Chocolate Hills, buffe formazioni collinari formatesi da depositi di coralli. Qui potrete lasciare l’auto o il motorino nel grande parcheggio che vedrete indicato lungo la strada, per poi farvi accompagnare al punto panoramico in cima a una delle colline da una navetta. Ovviamente non prima di aver pagato una piccola “enviromental fee” di 50 pesos a persona, ma qui nelle Filippine preparatevi a pagare tasse pressoché ovunque.
Altra esperienza molto turistica ma tutto sommato carina è il pranzo a bordo di una crociera sul fiume Loboc. Si mangia a buffet mentre si percorre un tratto del fiume, un buon modo per vedere il panorama di questa zona anche se il costo è un po’ alto per gli standard locali (850 p a persona).

Due notti all’Ohana Resort
GIORNO 6 -> Tempo di ripartire: ci attende un aereo per El Nido, forse la tappa principale del viaggio ed una tra le principali cose da vedere nelle Filippine per un primo viaggio. Dal 2018 Panglao ha un proprio aeroporto, comodissimo per evitare di rientrare fino a Cebu. Le tratte sono nazionali, con la sola esclusione di Seoul. Tra queste c’è anche il volo diretto per El Nido, sull’isola di Palawan, che consente di arrivare nel piccolo aeroporto locale evitandosi una lunga traversata in minivan da Puerto Princesa (fino a pochi anni fa unica opzione possibile per raggiungere El Nido, ma ne parleremo meglio). L’unica compagnia ad offrire voli da e per El Nido al momento è la Air Swift, gli aerei sono dei piccoli bimotori che tendono a riempirsi molto in fretta perciò se vi interessa una loro tratta consiglio di prenotare con un buon anticipo.
Dall’aeroporto raggiungiamo il nostro alloggio a Corong Corong, affittiamo uno scooter per tutta la durata del soggiorno a 500 pesos al giorno e ci facciamo una prima passeggiata a El Nido.
Piccola parentesi sul tema dove dormire a El Nido: su tanti blog avevo letto di evitare El Nido Downtown in favore di Corong Corong, poco più a sud, e non posso che confermare questo consiglio. La zona è molto meno caotica e bastano 5 minuti in motorino o triciclo per raggiungere El Nido per le escursioni o la cena – anche se a Corong Corong si possono trovare altrettanti locali interessanti. In alternativa cercate qualcosa nell’area più esterna di El Nido, al lato opposto rispetto al porto.

GIORNI 7-8-9 -> Ci dedichiamo all’esplorazione della baia con dei tour in barca. El Nido è stata resa famosa non molti anni fa dai backpacker, che arrivando in questa zona restavano affascinati dalla baia costellata di formazioni rocciose – simili in un certo senso ad Ha Long ma con un mare molto più vivibile e balneabile. Si sono così iniziate a sviluppare delle escursioni in barca, con le tradizionali bangka locali, e man mano che i turisti iniziavano ad arrivare questi tour sono stati standardizzati in 4 percorsi definiti con le lettere A, B, C e D. A qualunque agenzia decidiate di rivolgervi, anche i prezzi per le escursioni di gruppo sono più o meno fissi tra i 1.200 e i 1.400 pesos a persona. Si parte al mattino verso le 9.00/9.30 dalla spiaggia di El Nido e si rientra nel pomeriggio dalle 16.30 in poi, con 4/5 tappe nel corso della giornata e pranzo incluso.
Per una guida completa a tutto ciò che dovete sapere su El Nido, vi rimando all’articolo dedicato: cosa fare a El Nido, Palawan.
Qui vi lascio giusto un paio di consigli di base:
- Quanti giorni dedicare a El Nido? A mio avviso minimo tre giornate piene, escluse quelle di arrivo e partenza, durante le quali partecipare ad almeno 2 escursioni. Noi siamo rimasti 4 giorni pieni con 3 escursioni e credo sia il tempo ideale, anche per tenersi un margine di sicurezza in caso di maltempo o di cambio tour all’ultimo minuto. È possibile infatti che le agenzie vi comunichino al mattino di “non poter partire” per un dato tour, perché il mare è mosso in quella zona o perché non hanno raccolto abbastanza persone per riempire una barca (specie per il tour D che è meno frequentato). A quel punto vi chiederanno se volete unirvi ad altra lettera, meglio quindi avere un po’ di flessibilità.
- Quali tour scegliere? Ogni tour ha le sue caratteristiche e le sue bellezze, noi abbiamo fatto tour A, C e D e li consiglierei tutti. Il tour A è il più affollato, il tour D il più tranquillo, il tour C quello che richiede gli spostamenti più lunghi e potrebbe quindi dare un po’ di fastidio a chi soffre il mare. Consiglio comunque di dare un’occhiata alle foto delle diverse tappe e poi decidere senza troppi timori, sono tutti interessanti.
- Che agenzia scegliere? Qualsiasi agenzia scegliate, è difficile che il vostro tour vada “male”. Di certo però cambiano alcuni fattori importanti che contribuiscono a rendere l’esperienza più o meno positiva: il numero di persone a bordo e di conseguenza la comodità della barca, la preparazione del personale e la loro conoscenza della lingua inglese. Nel nostro caso il primo giorno non è andato benissimo, il secondo sì e di conseguenza per il terzo ci siamo rivolti nuovamente alla stessa agenzia, che vi consiglio: Go Paradise.
Come accennato, nel corso dei nostri giorni a El Nido abbiamo partecipato prima al tour C, poi A (dirottati rispetto al D che avevamo prenotato perché non c’erano state abbastanza adesioni), e infine D, questa volta con successo.

GIORNO 10 -> Per la giornata è previsto tempo molto grigio e in ogni caso abbiamo voglia di fare una pausa dal mare, quindi ci dedichiamo a un giro nei dintorni di El Nido. Con una mezz’ora di motorino verso nord si raggiunge l’ampia spiaggia di Napcan, probabilmente uno spettacolo incredibile se vista con il sole e con diversi locali in cui pranzare, o proseguendo ancora la spiaggia deserta di Duli, frequentata dai surfisti. Nonostante a Napcan ci siano anche diversi hotel, la strada per arrivare è a dir poco dissestata. Prestate molta attenzione e andate piano per schivare le improvvise voragini nel terreno.
Altre aree interessanti che potete considerare sono Lio beach, zona in rapida crescita vicino all’aeroporto, o Marimegmeg beach a sud di Corong Corong.
Cinque notti al Panari Lodge
GIORNO 11 -> È il momento di salutare El Nido per raggiungere l’ultima tappa del viaggio: Coron. La mia prima scelta sarebbe stata un volo diretto Air Swift da El Nido a Coron, non sono riuscita però a prenotare per tempo perciò ripieghiamo sulla speedboat Atienza. Sono in realtà due barche, Atienza o Montenegro, che partono a giorni alterni l’una rispetto all’altra senza sostanziali differenze. Fino al periodo pre-Covid il “traghetto” (non trasporta veicoli ma viene chiamato così) era un’opzione più lenta, 5 ore di viaggio circa, ma nettamente più economica. Ora il prezzo è pressoché raddoppiato e tra i 50€ di speedboat e i 70/80€ di volo non c’è più questa enorme differenza. Altro fattore importante da considerare: con mare mosso spesso le partenze via mare vengono bloccate anche per diversi giorni, con i disagi che potete immaginare, quindi da questo punto di vista l’aereo potrebbe essere una scelta più sicura. D’altro canto, però, il volo per Coron non parte ogni giorno perciò dovrete fare una valutazione in base al vostro programma di viaggio.
Arriviamo a Coron in serata e prendiamo un triciclo per il nostro alloggio.
GIORNI 12 e 13 -> Coron è sia un’isola, sia una cittadina che si trova però su un’isola vicina. Comunemente quindi viene indicata come Coron tutta la zona: Coron Town dove si concentrano tutti gli alloggi e le attività turistiche, e Coron island che si trova più o meno di fronte ed è meta di escursioni in barca.
Anche qui a Coron c’è una serie di escursioni più o meno standard tra cui scegliere, questa volta nominati non secondo lettere dell’alfabeto ma con nomi più evocativi come “Island Escapade”, “Reefs and wrecks” o “Super Ultimate tour”, anche se diversi fornitori poi sembrano unire tappe di diversi tour. I prezzi sono leggermente più alti che a El nido, tra i 1.600 e i 1.800 pesos a persona, sempre per tour condivisi di un’intera giornata con pranzo incluso. Molto più caro poi l’affitto del kayak, comunque consigliato per il tour a Coron island che prevede la visita di alcune lagune. A differenza di El Nido, dove il kayak viene affittato direttamente in prossimità della singola laguna, qui dovrete decidere di noleggiarlo al porto alla partenza e verrà caricato sulla barca per tutta la giornata. Il prezzo varia a seconda della tipologia, dai 1.200 pesos circa per il normale kayak a 2 posti, ai 1.700 se volete la versione trasparente (Instagram approved).
Avevamo a disposizione 3 giornate piene ed abbiamo scelto di fare 2 tour: il Super Ultimate, dedicato all’isola di Coron, e Reefs and Wrecks per lo snorkeling. Rispetto a El Nido qui a Coron la barriera corallina è molto più viva e con il secondo tour abbiamo avuto l’occasione di vedere delle aree davvero molto belle, se vi piace quindi questo genere di attività vi consiglio di non perderlo. Per chi fa immersioni Coron è anche un’area particolarmente indicata per il diving.

GIORNO 14 -> Per l’ultima giornata a Coron affittiamo uno scooter (650 pesos per 8 ore tramite il nostro hotel) e facciamo un giro nei dintorni, in particolare fino alla spiaggia Cabo beach che però non è niente di che e non so se vi consiglierei. In zona potete visitare anche Maquinit Hot Spring o dei parchi di mangrovie, o ancora affittare un kayak al porto e raggiungere una delle isole più vicine.
Quattro notti al Bay Area Lodge
GIORNI 15 e 16 -> Inizia il rientro: anche se avremmo potuto prendere l’aereo da Coron a Cebu e quello da Cebu a Seoul nella stessa giornata (il secondo volo partiva infatti alle 15.30) preferiamo separare le due tratte per non rischiare. Nel nostro caso tutti i voli interni sono stati puntuali, ma l’imprevisto potrebbe sempre capitare e perdere il volo per Seoul – e di conseguenza l’intercontinentale verso casa – sarebbe stato un guaio. Trascorriamo quindi l’ultima notte vicino all’aeroporto di Cebu ed il giorno successivo ripartiamo con calma, pronti ad affrontare il lungo viaggio verso casa.
Notte al Vivien’s Hotel
Informazioni e consigli generali:
Documenti di viaggio per le Filippine
Per entrare nelle Filippine è necessario avere un passaporto con validità residua di almeno sei mesi, per i cittadini italiani e per soggiorni sotto i 30 giorni non è richiesto alcun visto. Per chi ha ricevuto un ciclo vaccinale completo non è necessario nessun test Covid, ma va compilato un formulario online qualche giorno prima dell’ingresso nel Paese. Trovate informazioni sempre aggiornare su Viaggiaresicuri.it. Vi consiglio di portare con voi o di salvare sul telefono anche un certificato delle vaccinazioni con riportate le date, quindi meglio il documento scaricabile tramite il proprio fascicolo sanitario.
Come arrivare: i voli per le Filippine
Partite dal presupposto che raggiungere le Filippine richiede un lungo, lungo viaggio. Dall’Italia l’opzione più comoda è ovviamente quella di un volo per Manila (con scalo a Istanbul o in una città degli Emirati), ma è anche la più costosa e in questo periodo storico purtroppo i prezzi per volare a est si sono alzati parecchio. Anche in periodo pre-Covid, comunque, era molto raro trovare un’offerta economica per Manila.
Considerando quindi le altre città del sud est asiatico, da cui prendere poi una low cost locale verso la propria destinazione nelle Filippine, le tratte principali sono due: Hong Kong e Seoul. Hong Kong sarebbe stata la mia prima scelta, un’occasione per visitare anche questa destinazione a inizio o fine viaggio, ed avevo acquistato un volo a ottimo prezzo all’inizio dell’estate. Purtroppo le continue restrizioni Covid nel Paese hanno portato le compagnie aeree a cancellare le tratte per un lungo periodo e mi sono così trovata a dover riprendere la ricerca.
Abbiamo quindi volato via Seoul, senza visitarla perché dicembre in Corea è pieno inverno e il nostro bagaglio era invece solo estivo. Arrivare a Seoul allunga un po’ il viaggio, ma consente di trovare molti voli disponibili per varie città delle Filippine. Dal momento che il nostro itinerario non prevedeva Manila, abbiamo quindi saltato la capitale per raggiungere direttamente Cebu.
Come sempre, per cercare la combinazione e il prezzo migliore vi consiglio di consultare Skyscanner e armarvi di un po’ di pazienza. Non escludete altre città del sud est asiatico, ma per quella che è stata la mia esperienza durante le ricerche Hong Kong è di sicuro la località con i collegamenti più comodi e frequenti.

Quanti giorni servono e quando andare nelle Filippine
Visto il lungo viaggio, due settimane sono il tempo minimo che vi consiglio di investire per ottimizzare gli spostamenti. Per quanto riguarda invece la stagione, solitamente viene indicato come periodo migliore per un viaggio nelle Filippine quello che va da dicembre a marzo, la stagione secca con temperature calde ma non afose e meno precipitazioni. Tra aprile/maggio e luglio le temperature si alzano molto e potreste soffrire un caldo eccessivo, ad agosto c’è un concreto rischio tifoni che in questa zona possono essere anche molto violenti.
Non si tratta ovviamente di una scienza esatta: potreste incappare in giornate nuvolose in inverno e stare benissimo in estate, senza considerare che nel sud est asiatico le piogge possono limitarsi a a un breve acquazzone per poi lasciare il posto a uno splendido sole. Infine, valutate il clima in base alle tappe in programma nel vostro itinerario: per vedere al meglio le risaie, ad esempio, il periodo migliore va da marzo a aprile.
Cosa vedere nelle Filippine? Integrazioni e modifiche all’itinerario
Una delle domande fondamentali che vi porrete durante la progettazione di un viaggio nelle Filippine: cosa vedere? Quali isole scegliere? Ci sono oltre 7.000 isole, è facile quindi comprendere che nel corso di un singolo viaggio bisognerà fare delle scelte. Il mio itinerario è abbastanza classico e ve lo consiglio per una prima visita nelle Filippine, poiché include diverse isole e vi consente di dare un assaggio a zone diverse, ma chiaramente non si prefigge di essere né l’unico né il migliore.
Tra le modifiche che potete apportare ci sono sicuramente:
- l’inserimento tra le tappe della capitale Manila: nel mio caso non avevo interesse a visitarla ed ho preferito concentrarmi su località più naturali, ma è una scelta personale
- a nord di Manila si trova il sito Unesco delle risaie della Cordillera, probabilmente uno spettacolo incredibile (che però è meglio visitare a marzo-aprile)
- la scelta di possibili isole da visitare è molto lunga, ma di certo uno dei nomi più famosi è quello di Boracay: non l’ho inserita nell’itinerario perché temevo un luogo troppo affollato di resort di lusso, ma senz’altro le foto mostrano spiagge stupende.
Quanto costa un viaggio nelle Filippine
Se escludiamo il volo, voce di spesa principale e purtroppo non così economico, il viaggio nelle Filippine può rientrare in diverse fasce di prezzo – come sempre accade per il sud est asiatico. Se cercate un viaggio low cost potete scegliere ostelli economici e mangiare street food locale, se invece preferite un’esperienza di lusso potete trovare anche quella… più o meno. Lo sviluppo di alcune aree delle Filippine è ancora agli esordi, perciò se vi sarà semplice trovare un resort con standard occidentali a Boracay, già a El Nido potrebbe essere più complicato. Ma sono sicura che nel giro di pochi anni la situazione cambierà molto.
Per le camere, matrimoniali con bagno privato, abbiamo speso una media di 35€ a notte ma i costi sono molto diversi da zona a zona. Specialmente a El Nido gli alloggi sono decisamente più alti e con un minore rapporto qualità/prezzo. Anche per i pasti ci sono differenze notevoli da una zona all’altra, ma in generale molto dipende da cosa cercate: i ristornati più “local” sono ovviamente più economici, mentre per un ristorante turistico in stile occidentale dovrete considerare di spendere una decina di euro a testa per una portata principale.
Trovate qualche informazione sui trasporti nella sezione successiva, infine l’ultima voce di spesa importante è quella delle escursioni. Come vi scrivevo più su i costi dei tour in barca, sia a El Nido sia a Coron, sono abbastanza fissi e se scegliete le escursioni di gruppo direi anche economici: tra i 25€ e i 30€ a persona per un’intera giornata, pranzo incluso. Potrete decidere quante escursioni fare nel tempo a vostra disposizione, ma è chiaro visitare El Nido senza prendere parte ad almeno un paio di tour avrebbe probabilmente poco senso. Esiste poi la possibilità di scegliere un tour privato anziché condiviso, però i costi si alzano e a meno che non siate in un gruppo di almeno 4 persone non ve lo consiglierei: se vi rivolgete a una buona agenzia starete benissimo anche con altri viaggiatori.

Trasporti: come muoversi in un viaggio nelle Filippine
Voli interni
Per spostarvi da un’isola all’altra delle Filippine esiste una buona rete di collegamenti aerei, anche se non tutti gli aeroporti sono serviti allo stesso modo. A Manila e Cebu non avrete alcun problema, con tantissimi voli al giorno da molte località interne e internazionali, mentre a El Nido e Coron la situazione è già diversa. Come vi accennavo più su, El Nido è collegata ad altre località delle Filippine dalla sola compagnia Air Swift e potrete aspettarvi di spendere tra i 60 e i 100€ a persona a tratta, ma è bene prenotare con molto anticipo. Per le altre località troverete invece diverse low cost asiatiche come Air Asia, Cebu Pacific o anche la compagnia di bandiera Philippines Airlines e costi dai 30-40€ a persona in su.
Quando l’itinerario prevede diversi spostamenti preferiamo sempre viaggiare con il solo bagaglio a mano (trolley + zaino) per maggiore comodità, considerate quindi che ad alcune tratte operate dalle low cost come Air Asia potreste dover aggiungere una piccola tariffa extra in caso di bagaglio in stiva. La prenotazione su Air Swift invece include già un bagaglio in stiva, poiché è permesso portare in cabina solo trolley o zaini piccoli.
Barche e traghetti
Trattandosi di isole, non mancano i collegamenti via mare tramite speedboat o traghetti. Si tratta però spesso di viaggi più lunghi e scomodi di quelli che potrebbe garantirvi un aereo, a volte con costo similare. Valutate quindi tappa per tappa che cosa conviene sia in termini di prezzo sia di qualità del viaggio: nel caso del mio itinerario consiglierei sicuramente la speedboat tra Oslob e Panglao, mentre avrei volentieri preferito il volo al traghetto tra El Nido e Coron se avessi trovato due biglietti disponibili (e a un prezzo non eccessivo).
Autobus e minivan
Per gli spostamenti via terra tra due diverse città potrete poi optare per un trasporto pubblico, ovvero gli autobus, o per un minivan che viene solitamente organizzato da hotel e agenzie turistiche. È il caso ad esempio della tratta da Cebu a Oslob, o da Puerto Princesa a El Nido. Gli autobus sono più economici, anche se fanno molte soste. I minivan, d’altro canto, forse impiegano un tempo leggermente inferiore ma possono essere molto più scomodi se dovete affrontare un tragitto di diverse ore.
Spostamenti locali: tricycle e Jeepney
Infine, per i piccoli spostamenti interni, potete affittare uno scooter per pochi euro al giorno oppure utilizzare i mezzi più local. Primi tra tutti gli onnipresenti tricycle, tuk tuk composti da uno scooter o moto con accrocchio laterale in lamiera, di solito corredati anche da grandi disegni o citazioni religiose. In diverse località sono gli unici taxi disponibili e con poche centinaia di pesos permettono di coprire brevi distanze – dall’aeroporto all’hotel, dall’hotel al ristorante. Non ve li consiglierei per tragitti più lunghi perché sono buffi ma incredibilmente scomodi.
Vedrete poi le Jeepney, versioni riadattate di vecchie jeep militari ora utilizzate come bus economici, ma al di là del fattore folcloristico non vi saranno molto utili. Le Jeepney seguono percorsi definiti ma non troverete mappe ad indicarli e non ci sono fermate standard, diventano quindi di difficile fruizione per un turista che non conosce perfettamente la zona. Vi sarà molto più semplice fermare un trycicle e farvi portare esattamente dove avete bisogno di andare.

Dove dormire
Come sempre ho prenotato tutte le stanze tra Booking e Airbnb prima della partenza, queste sono le strutture in cui mi sono trovata meglio e che mi sento di consigliarvi:
• Oslob -> Pobla Hotel: struttura nuovissima vicino al centro, belle camere e personale molto attento alla reception.
• Alona -> Ohana Resort: bella struttura in posizione un po’ defilata rispetto alla confusione di Alona Beach.
• El Nido -> Abbiamo dormito al Panari Lodge ma si tratta di una struttura abbastanza spartana, vista la permanenza di 5 notti forse avrei preferito qualcosa di un po’ più comodo. In generale i costi a El Nido sono purtroppo abbastanza alti rispetto alla qualità offerta, perciò vi consiglio di prenotare con molto anticipo per fermare le camere migliori: restando a Corong Corong date un’occhiata ad esempio se trovate una buona offerta per Eco Hotel El Nido, Beach Huts o Lime Resort.
• Coron -> Bay Area Lodge: camera molto confortevole, ottima doccia, bel giardino interno e colazione inclusa (da scegliere la sera prima da un menu, niente di indimenticabile ma andava benissimo).

Cosa e dove mangiare
Anche se non ho amato la cucina filippina quanto quella thailandese o vietnamita, ci sono sicuramente alcune ricette degne di nota. In generale gli ingredienti principali sono la carne, soprattutto maiale, il pesce e l’onnipresente riso come accompagnamento – quello che qui chiamano scherzosamente “philippino power”. I piatti più diffusi sono ad esempio l’adobo, a base di carne o pesce marinato in aceto e salsa di soia, pancit ovvero i noodles saltati con verdure e a volte carne o gamberi, la zuppa sinigang e il sisig, straccetti di maiale serviti in una padellina bollente con sopra un uovo.
E per chiudere questo lungo itinerario, ecco alcuni nomi di ristoranti o locali che mi hanno colpita in modo particolare e che vi consiglio quindi con piacere:
• L’Art Cafè di El Nido è una tappa quasi obbligata, si mangia un po’ di tutto – locale e internazionale, dalla colazione alla cena – e discretamente.
• The Kollektive, El Nido: il locale più carino che abbiamo provato a El Nido per la colazione, l’impasto per waffle viene preparato al momento. Non male anche il caffè.
• Thery’s Burger, Corong Corong: locale gestito da una coppia belga/filippina con cui abbiamo fatto una bella chiacchierata a proposito di El Nido e del suo sviluppo. L’hamburger è fenomenale, vale la pena farci un salto.
• Abbiamo mangiato forse il cibo filippino tradizionale migliore del viaggio al Mad Monkey Hostel di Napcan Beach.
• Al Bay Area di Coron merita una sosta anche il ristorante interno.
• Om’s Thai, Coron: buon ristorante thailandese a Coron.
