Lo confesso, quando ho visto quel volo in offerta mi sono chiesta per un minuto: ma cosa c’è in Repubblica Dominicana? In una nazione conosciuta quasi solamente per i suoi resort, cosa può trovare una viaggiatrice come me? Ovviamente è durato solo un minuto: il costo bassissimo, la prospettiva di passare il Natale al caldo e la consueta curiosità mi hanno convinta a comprare comunque il volo, ed una volta iniziato a pianificare ho capito presto di aver fatto bene. Quindi ecco come di consueto il super-itinerario con tutte le informazioni pratiche per chi vuole organizzare un viaggio fuori dai resort e scoprire davvero questa terra: vi racconto cosa vedere in Repubblica Dominicana in 10 giorni on the road.
♦ Date: 19-30 dicembre 2017
♦ Voli: Vueling+Ryanair per la tratta Venezia-Barcellona e ritorno, costo 60€ a persona. Da Barcellona a Punta Cana 180,00€ a/r a persona con Level, prenotando tramite eDreams ad aprile 2017.
♦ Noleggio auto: 350$ di noleggio con Thrifty prenotando tramite Autoeurope + 130$ per stipulare l’assicurazione completa (vedi nota più sotto)
♦ Chilometri percorsi: circa 2000
♦ Carburante: la nostra Kia Rio a benzina aveva bisogno di un pieno ogni due giorni, per un totale di 8820 RD$ (circa 155€). La benzina costa tra i 205 ed i 210 RD$ al gallone.
♦ Alloggio: abbiamo speso in totale 385€ per 11 notti, con alloggi prenotati su Booking.com ed Airbnb
♦ Tappe: Santo Domingo, Barahona e Bahia de las Aguilas, Cabarete, Las Galeras e penisola di Samanà, Bayahibe
♦ Moneta: pesos dominicani o RD$, 1€ attualmente corrisponde a circa 56-57 pesos. Spesso troverete però i prezzi (soprattutto per le escursioni) espressi in dollari americani.
♦ Connessione internet: se il vostro smartphone lo consente, vi consiglio di utilizzare una eSim che potete acquistare su Airalo (ne ho parlato qui)
♦ Guide da acquistare: Lonely Planet
COSA VEDERE IN REPUBBLICA DOMINICANA GIORNO PER GIORNO
GIORNO 1 → Atterriamo in serata a Punta Cana, ritiriamo l’auto a noleggio prenotata da casa (vedi nota successiva) e con un paio d’ore di viaggio ci spostiamo subito a Santo Domingo dove alloggiamo in un appartamento in Zona Colonial.
GIORNO 2 → Dedichiamo l’intera giornata alla visita di Santo Domingo ed in particolare alla Zona Colonial, la più caratteristica ed interessante della capitale dominicana. Anche se si tratta della terza città fondata da Colombo nelle Americhe (le prime due infatti sono state distrutte) si passeggia tra una lunga serie di primati: la prima cattedrale, la prima diocesi, la prima fortezza militare, la prima strada costruita nel nuovo Mondo. In città si possono visitare anche alcuni musei dedicati alle materie prime dell’isola (ambra, canna da zucchero e cioccolato ad esempio) ed altri che raccontano la storia della Resistenza locale nel periodo precedente l’indipendenza.

GIORNO 3 → Lasciamo la capitale Santo Domingo e seguiamo la costa verso Ovest, in direzione Barahona (circa 3 ore e mezza di viaggio) dove alloggeremo per due notti. Lungo il tragitto ci fermiamo a Banì per visitare il parco nazionale di Las Calderas, dove alte dune di sabbia sembrano tuffarsi direttamente in mare – biglietto d’ingresso 100 RD$.
Ben pochi turisti si spingono fino alla penisola di Barahona, poiché la gran parte si limita a soggiornare nei resort a Punta Cana, Bayahibe o Puerto Plata, ed è davvero un peccato perchè questa zona della Repubblica Dominicana offre splendidi paesaggi e spiagge pressoché deserte. Proprio perchè sono pochi i turisti ad avventurarsi in zona, sono poche anche le strutture ricettive e si concentrano principalmente tra Barahona e Paraìso. A parità di prezzo perciò è probabile che qui troviate la sistemazione peggiore del viaggio, almeno per quel che riguarda servizi come acqua calda e wifi (vedi nota più avanti).
GIORNO 4 → Il motivo per cui si arriva a Barahona è quasi sempre uno: la Bahia de las Aguilas, considerata una delle spiagge più belle della Repubblica Dominicana e di tutti i Caraibi (vedi nota dedicata alle escursioni).
GIORNO 5 → Questo doveva essere il giorno più pesante del nostro itinerario a causa dello spostamento più lungo, ed infatti lo è stato anche al di là delle nostre aspettative. Qualche inconveniente in viaggio purtroppo può capitare e dopo anni di on the road abbiamo finalmente sperimentato il dramma tanto temuto: che faccio se l’auto mi lascia a piedi? Ve lo racconto più avanti nella nota dedicata, per ora mi basti dire che tutto si è risolto in modo abbastanza rapido ed efficiente.
L’itinerario prevedeva circa 6 ore abbondanti di viaggio per arrivare a Cabarete: da Barahona saremmo dovuti quindi rientrare verso Santo Domingo e poi attraversare tutta l’isola verso nord. La prima parte l’abbiamo fatta in carro attrezzi, a Santo Domingo abbiamo ritirato una nuova auto per poi proseguire il viaggio come da programma. La cosa che più mi spiace è di aver superato gli altopiani centrali quando ormai era già buio a causa della piccola disavventura, perchè immagino che la strada ci avrebbe offerto panorami molto interessanti (e magari una piacevole sosta per pranzo). Ma tutto è bene quel che finisce bene, e per ora di cena abbiamo raggiunto Cabarete senza dover sconvolgere l’itinerario. Anche qui soggiorniamo in un bell’appartamento prenotato su Airbnb.

GIORNO 6 → Cabarete è stata in assoluto la tappa che entrambi abbiamo amato di più in tutto il viaggio. Si tratta di una località nota soprattutto per gli sport acquatici, kite surf al primo posto (ad aver avuto più giorni a disposizione mi sarebbe piaciuto prendere lezioni!), e come un po’ in tutti i luoghi da surfisti del mondo si respira un’atmosfera particolare. Non è la spiaggia più bella, ma ha quel non so che di cosmopolita. Gran parte dei turisti si concentra poco più ad Ovest nei resort di Puerto Plata, ma vi consiglio di soggiornare proprio a Cabarete dove sarete circondati da un genere di viaggiatori molto diverso.
Da Cabarete poi si raggiunge l’escursione più bella del nostro viaggio: il parco delle 27 cascate di Damajagua (vedi sezione escursioni).
GIORNO 7 → È la mattina di Natale e dopo un’ultima passeggiata a Kite Beach e Playa Encanto salutiamo a malincuore Cabarete, seguendo la costa verso Est per raggiungere la penisola di Samanà (circa 3 ore e mezza di viaggio). Ci fermiamo a pranzo sulla spiaggia di Las Terrenas, patria di moltissimi immigrati italiani e francesi, prima di proseguire verso Las Galeras che sarà la nostra casa per tre notti. Fate attenzione perchè la nuova strada costiera che dalla zona dell’aeroporto conduce a Las Terrenas costa ben 533 RD$, in alternativa è possibile raggiungere Sanchez ed attraversare poi la penisola.
GIORNI 8-9 → Ci dedichiamo alle escursioni più classiche nella penisola di Samanà, come ad esempio la visita al Salto del Limon ed il Parco di Los Haitises (vedi la sezione escursioni più avanti). Poco lontano dal Limon potrete anche provare la zipline sospesi sopra la foresta, carino ma un po’ costoso soprattutto perchè l’esperienza dura meno di un’ora – 2400 RD$ a testa presentandosi all’ingresso.
La penisola di Samanà è poi costellata di ampie spiagge: la più famosa è Playa Rincon, ampissima e quasi deserta, ma sia nella zona di Las Terrenas che di Las Galeras si trovano numerose altre spiagge che vale la pena di vedere. Se avete un’auto potrete raggiungerle quasi tutte in modo autonomo, in alternativa potrete prendere parte ad un’escursione in barca o a cavallo – utile ad esempio per raggiungere Playa Madama e Playa Fronton.

GIORNI 10-11 → Ci spostiamo verso l’ultima tappa del viaggio, torniamo sulla costa sud a Bayahibe con 3 ore circa di viaggio (quasi tutta autostrada in questo caso). Si tratta di un punto di partenza quasi obbligato per visitare l’isola di Saona ma anche zona di grandi resort e perciò molto differente da quella che è la vera Repubblica Dominicana. Forse perchè è stata appunto l’ultima tappa dopo aver girato il paese, forse perchè tutto ruota intorno al turismo da resort (i prezzi sono maggiorati ed è quasi impossibile trovare un ristorante che non sia italiano, ad esempio), ma personalmente non ho amato affatto Bayahibe.
In ogni caso, superata La Romana troverete due diversi paesi: Los Melones è un pochino più autentico, si trovano centri diving ed agenzie specializzate nelle escursioni di snorkeling a Catalina – anche se in generale la Repubblica Dominicana non è il luogo migliore per lo snorkeling, non aspettatevi grandi barriere coralline. Dominicus Americanus è invece un piccolo villaggio che vive solo in funzione dei resort qui presenti, e la stessa spiaggia pur essendo carina è davvero troppo affollata dagli ospiti.
Proviamo a trovare una barca privata che ci porti a Saona per una giornata ma purtroppo ce ne sono poche ed i costi sembrano proibitivi per 2 persone, perciò ci rassegniamo a prendere parte ad un’escursione organizzata (vedi nota più sotto).
GIORNO 12 → Tempo di rientrare in Europa, il volo parte da Punta Cana (meno di un’ora di viaggio da Bayahibe) ma prima di imbarcarci ci godiamo un ultimo pranzo in spiaggia a Playa Macao: un altro luogo da surfisti, piccola oasi di bellezza subito a nord della lunghissima fila di resort di Bavaro-Punta Cana.

NOTE GENERALI
La lingua
Se non parlate spagnolo, vi sarà più facile comunicare in italiano piuttosto che in inglese: purtroppo quasi nessuno nel Paese conosce l’inglese, nemmeno nei luoghi più turistici. La nostra fortuna in quanto italiani è di riuscire di solito a comprendere comunque il senso di una frase se pronunciata lentamente, ma se avete anche qualche nozione di spagnolo tanto meglio. In diverse zone, in ogni caso, sarà molto facile che i gestori di alberghi, ristoranti ed agenzie turistiche siano di origine italiana oppure che abbiano vissuto in Italia (soprattutto quando si tratta di donne) perciò non avrete difficoltà.
Dentro o fuori dai resort?
Non appena nominavo la Repubblica Dominicana prima della partenza tutti mi dicevano: “Ah, Punta Cana!” oppure “Ah, Boca Chica!”. Ecco, non ho nulla contro chi sceglie una vacanza di mare e relax all’interno del resort, quel che mi preme far passare con questo articolo, però, è che la Repubblica Dominicana non la troverete in queste località. Troverete delle bellissime spiagge caraibiche, esattamente come le sognate, ma se desiderate conoscere davvero il Paese dovrete spingervi un pochino oltre – e possibilmente non con i tour organizzati dai resort.
Quanti giorni servono
La Repubblica Dominicana è grande quasi due volte la Sicilia e non tutte le zone sono collegate da strade veloci, perciò se desiderate visitare zone diverse del Paese il tempo davvero minimo da prevedere è una settimana. Meglio una decina di giorni, ed ancora meglio se ne avete la possibilità due settimane. Al momento di decidere l’itinerario dovrete poi valutare se avere un assaggio di tante zone diverse o se concentrarvi su un’area particolare in base a ciò che desiderate visitare. Se noleggiate un’auto dovrete tenere presente che i tempi di percorrenza sono maggiori rispetto a quelli che avreste in Italia per un’uguale distanza, per questo vi ho indicato il tempo di viaggio e non i chilometri percorsi nei vari spostamenti.

Repubblica Dominicana: quando andare?
Il clima della Repubblica Dominicana in realtà subisce variazioni lievi da una stagione all’altra. Esistono una stagione secca – in inverno – ed una stagione umida in cui il rischio pioggia è più alto, ma le temperature variano di poco: se d’inverno di giorno ci sono 28-29 gradi, d’estate si arriva a 34-35. Anche in inverno, poi, potreste imbattervi in qualche pioggia ma si tratta di solito di 5-10 minuti prima che torni a splendere il sole più caldo di prima. Il clima è poi leggermente diverso dalla costa sud, toccata dal mar dei Caraibi e più temperate, alla costa nord che è invece influenzata dall’Oceano Atlantico.
A dicembre abbiamo trovato temperature perfette, caldo ma non troppo e sempre piacevole, anche la sera in camera non sentivamo l’esigenza di accendere l’aria condizionata (e difatti moltissime strutture hanno solo un ventilatore a soffitto). Un altro periodo molto interessante per visitare la Repubblica Dominicana è quello che va da fine gennaio ad aprile, quando le balene affollano la baia di Samanà. Dopo aver percorso migliaia di chilometri dal Polo Nord ai Caraibi, le balene sostano infatti in questa zona calda per accoppiarsi e partorire, rendendo la zona di Samanà un paradiso per chi desidera fare un’esperienza di whale watching.
L’unico periodo che può essere sconsigliato per un viaggio in Repubblica Dominicana è la stagione degli uragani, tra settembre e ottobre. Ovviamente nessuno può prevedere in anticipo se questi fenomeni toccheranno o meno le coste del Paese, ma di certo è più probabile in questi mesi piuttosto che in altri che i vostri piani di viaggio possano essere rovinati.
Quanto costa un viaggio in Repubblica Dominicana
La spesa principale che dovrete affrontare è, come sempre quando si parla di un viaggio intercontinentale, il costo del biglietto aereo. Oggi esistono diverse compagnie low cost che offrono voli a prezzi convenienti e che potete monitorare: ad esempio noi abbiamo volato con Level, la low cost di Iberia, approfittando di una promozione e pagando solamente 180€ a/r a persona per un diretto Barcellona-Punta Cana. Barcellona è poi collegata all’Italia da numerose compagnie low cost perciò è bastato aggiungere un volo da 60€ a/r (in altri periodi si trova anche a meno) ottenendo comunque un prezzo totale davvero economico. Tenete presente inoltre che ci sono molti aeroporti differenti in Repubblica Dominicana e per un viaggio itinerante potrete scegliere quello che preferite: non solo Punta Cana ma anche Santo Domingo, Puerto Plata o La Romana. Monitorate i prezzi su Skyscanner qualche mese prima per trovare una buona offerta, inserendo come destinazione “Repubblica Dominicana” per includere tutti gli aeroporti e senza dimenticare di fare qualche prova anche da aeroporti come appunto Barcellona.
Comprato il biglietto aereo, nel caso di viaggio itinerante dovrete considerare la spesa dell’auto (vedi nota più avanti), mentre per gli alloggi spenderete una media di 40€/notte per una camera doppia con bagno privato. Alcune zone sono più economiche ed altre meno, anche in questo caso leggi più avanti la sezione “dove dormire”. Per i pasti potrete spendere pochi euro in una comida di paese come 10-15€ a testa ed oltre nei ristoranti più europei – solitamente europei in tutto e per tutto, poiché gestiti da immigrati. Altra voce di spesa importante le varie escursioni, per le quali vi rimando al post dedicato.

LE ESCURSIONI
Bahia de las Aguilas
Considerata una delle spiagge più belle della Repubblica Dominicana e di tutti i Caraibi, la Baia delle Aquile (anche se di aquile non se ne sono mai viste a quanto pare) è una lunghissima striscia di sabbia bianca completamente deserta: nessun ristorante, nessun resort, nessuna costruzione di alcun genere. Per arrivarci bisogna guidare fino a Pedernales (1 ora e mezza da Barahona), seguire le indicazioni per Cabo Rojo fino ad un ristorante/ostello sulla spiaggia. L’ultimo tratto è sterrato ma si può affrontare anche con una normale utilitaria a bassa velocità.
Da Cabo Rojo dovrete trovare una barca che in 10 minuti vi porti alla Bahia de las Aguilas, ricordate di contrattare e non accettate un prezzo più alto di 2000 RD$ per due persone, a cui vanno aggiunti 100 RD$ a persona per l’ingresso al parco naturale. Il prezzo si intende andata e ritorno, stabilirete con chi vi accompagna l’orario in cui volete rientrare. Se potete evitate il weekend perchè da quel che ci è stato riferito la spiaggia è più frequentata in quei giorni anche dai dominicani. Nel nostro caso, in chilometri di spiaggia ci saranno state al massimo una ventina di persone: il paradiso assoluto.
Ricordate ovviamente di portare con voi acqua e cibo poiché in spiaggia non troverete alcuna struttura. In alternativa potete mangiare al ritorno al ristorante di Cabo Rojo, i prezzi non mi sono sembrati molto convenienti ma la vista è ottima.
27 cascate di Damajagua
Da Cabarete si raggiunge un parco dedicato ai più sportivi ed avventurosi, poiché le cascate si ammirano… saltando! L’escursione prevede l’accompagnamento obbligatorio da parte di una guida del parco, che vi condurrà al punto più alto del percorso con circa 45 minuti di trekking nella foresta e vi darà costantemente indicazioni su come e dove tuffarvi. La discesa avviene infatti tuffandosi oppure lasciandosi scivolare sulla roccia per seguire i 27 salti del fiume Damajagua: un’esperienza adrenalinica – la cascata più alta supera gli 8 metri e vi assicuro che a guardare giù tremano un po’ le gambe – e bellissima, insieme al Wadi Mujib una delle più divertenti che abbiamo mai fatto. Ci tengo anche a sottolineare che tutte le cascate prevedono un percorso alternativo nel caso in cui qualcuno non se la sentisse di saltare.
È possibile scegliere il tour da 7, 12 oppure tutte e 27 le cascate, con piccole differenze di prezzo del biglietto. Da Cabarete e Puerto Plata diverse agenzie turistiche offrono l’escursione a Damajagua ma quasi tutte (tranne credo Iguana Mama) includono solo 7 cascate ed applicano inoltre una tariffa molto maggiorata (anche 50-60$ americani). La cosa migliore è quindi raggiungere l’ingresso del parco autonomamente con la propria auto (un’ora e mezza circa da Cabarete) o in taxi. Presentandosi all’ingresso del parco il biglietto per le 27 cascate costa 700 RD$ a persona, a cui aggiungere eventualmente 100 RD$ per un armadietto in cui riporre effetti personali e vestiti. Viene offerto anche il noleggio di macchine fotografiche impermeabili o Go Pro (dai 35 ai 45$ americani) oppure un fotografo personale che vi seguirà per tutta l’escursione facendo foto e video (55$). Per concludere l’intero percorso sono necessarie almeno 4 ore.

Salto del Limon
Il Salto del Limon è una cascata alta oltre 50 metri nel cuore della penisola di Samanà – ma in questo caso niente tuffi, non temete! Attenzione come sempre quando si parla di escursioni a non incorrere in fregature: se contrattate con un’agenzia che offre il trasporto da Las Terrenas o Las Galeras fate attenzione ai prezzi perchè anche in questo caso potrebbe essere molto più conveniente raggiungere l’ingresso autonomamente.
Il modo più classico per visitare il Salto del Limon è con una breve passeggiata a cavallo, oppure in 40-50 minuti di trekking pagando solo l’ingresso al parco di 50 RD$. I ranch sono tutti più o meno equivalenti a livello di costo e qualità: dal momento che sia la Lonely Planet sia i proprietari del nostro alloggio ce l’hanno consigliato caldamente noi abbiamo scelto Parada La Manzana spendendo 700 RD$ a testa – comprensivi di cavallo, noleggio di stivali e caschetto oltre alla mancia per l’accompagnatore che camminerà davanti a voi.
Parco naturale Los Haitises
Los Haitises è un enorme parco nazionale ricco di isolotti, foreste di mangrovie e grotte in cui compaiono graffiti precolombiani. Si tratta di un luogo amato dagli appassionati di bird watching e celebre soprattutto per essere stato ambientazione di film come “Pirati dei Caraibi” – oltre che di alcune edizioni de “L’isola dei famosi”.
Si visita esclusivamente in barca, o in kayak ma solo tra febbraio e maggio e solo con un’agenzia (Whale Samanà). Bisogna quindi unirsi ad un’escursione organizzata oppure cercare una barca privata al porto di Samanà: il tragitto da qui è lungo almeno mezz’ora ed il mare è sempre mosso, ma purtroppo raggiungere l’altra costa in auto è difficoltoso. Quasi tutte le escursioni prevedono una sosta al mattino sull’isola di Cayo Levantado prima di proseguire per il parco. Noi ci siamo fermati in una spiaggia poco prima di Samanà e contrattando abbiamo ottenuto un prezzo di 2000 RD$ a persona: una piccola barca ci ha portati a Cayo Levantado e dopo un’ora in spiaggia abbiamo visitato Los Haitises per circa 3 ore e mezza su un catamarano. Fate attenzione quando contrattate e chiedete quale sarà la barca, se è troppo piccola viste le condizioni del mare non vi consiglio di accettare.
In generale comunque a mio avviso non si tratta di un’escursione imperdibile, se avete poco tempo a disposizione sceglierei di concentrarmi su altro.
Per approfondire -> Cosa vedere a Samanà: Los Haitises ed il Salto del Limon
Isola di Saona
Al largo della costa sud della Repubblica Dominicana, l’isola di Saona fa parte del Parco Nazionale dell’Est e rappresenta la classica isola caraibica da cartolina: ampie spiagge bianche, alte palme da cocco ed acque limpide. Un luogo di bellezza innegabile ma soprattutto il più affollato della Repubblica Dominicana perchè migliaia di turisti la raggiungono ogni giorno dai resort di Bayahibe e La Romana.
Saona si può visitare unicamente con un’escursione in giornata poiché sull’isola è presente un villaggio abitato in origine da pescatori – Mano Juan – ma nessuna struttura ricettiva. L’escursione classica prevede quindi l’andata in speed boat, tappa alle cosiddette “piscine naturali”, una zona dove l’acqua arriva alle ginocchia e si possono vedere le stelle marine, mattinata in spiaggia, pranzo e rientro nel pomeriggio in un lento catamarano che impiega circa 2 ore. I prezzi vanno dai 40$ in su a persona ed includono il pranzo.
Per approfondire -> Escursione all’isola di Saona

GUIDARE IN REPUBBLICA DOMINICANA
Per esplorare davvero la Repubblica Dominicana senza affidarvi alle escursioni organizzate dai resort, la scelta migliore sarà quella di noleggiare un’auto. Se prendete questa decisione, vi sconsiglio caldamente di cercare opinioni online, poiché nei forum in lingua inglese (in italiano non troverete nulla in ogni caso) l’idea di guidare in Repubblica Dominicana viene considerata una pazzia. Ora, immagino come sempre sia tutto relativo, probabilmente un americano abituato a strade a 3 corsie e lunghi rettilinei troverà complesso guidare in Repubblica Dominicana, ma noi al contrario non abbiamo notato nulla di così “pericoloso” ed abbiamo incontrato altri viaggiatori che affrontavano bene o male lo stesso itinerario senza troppe preoccupazioni.
Bisogna prestare attenzione nella capitale Santo Domingo a causa del traffico intenso ed a molti incroci non c’è una precedenza assegnata, perciò ci si ferma tutti per controllare prima di passare, ma di contro i dominicani guidano piuttosto lentamente (massimo 100-110 km/h) persino lungo le rare autostrade. Non preoccupatevi inoltre per i clacson, come in molti Paesi del mondo viene suonato senza un motivo particolare. Evitate di guidare con il buio perché purtroppo i dominicani hanno la brutta abitudine di tenere sempre i fari abbaglianti accesi ed è molto fastidioso, e fate attenzione ai dissuasori di velocità, spesso molto alti e da superare con cautela se avete una macchina bassa.
Il noleggio auto in Repubblica Dominicana attualmente è più costoso che in altre nazioni, l’offerta migliore trovata grazie ad Autoeurope è stata di 350$ con Thrifty per 11 giorni totali con 200$ di deposito a garanzia. A questa abbiamo scelto di aggiungere in loco un’assicurazione completa al costo di 11$ al giorno, utile soprattutto per la “casa del conductor“. La legislazione dominicana prevede infatti che in caso di incidenti importanti (con morti o feriti gravi) il presunto colpevole debba restare in carcere in attesa del processo. Con l’assicurazione completa si ha la possibilità invece di attendere il corso della giustizia nella casa del conductor, paragonabile a una sorta di motel: come sempre quando si parla di assicurazioni, probabilmente non ne avrete bisogno ma il costo potrebbe risparmiarvi diverse seccature nella malaugurata ipotesi che restiate coinvolti in un fatto grave.
Per guidare in Repubblica Dominicana è sufficiente la patente italiana. Nelle autopiste maggiori sono presenti delle stazioni di pedaggio, solitamente il costo è di 60 RD$ tranne in alcuni casi come il boulevard turistico di Las Terrenas dove arriva a 533 RD$. Il pagamento avviene solo in contanti in pesos, se non ne avete accetteranno anche euro ma applicando un tasso di cambio di 45 anziché 56.

E se resto a piedi?
Nel corso del viaggio abbiamo sperimentato l’ebbrezza di restare a piedi: l’auto all’improvviso ha iniziato a fare uno strano rumore metallico prima di fermarsi del tutto. Nella disavventura siamo stati però fortunati, poiché ci siamo fermati proprio accanto ad un presidio dell’assistenza stradale. In Repubblica Dominicana li vedrete spesso, con un semplice pick-up o con postazioni più strutturate che includono spesso anche un’ambulanza: la MOPC – Ministero delle Opere Pubbliche e Comunicazione – si occupa di assistere gli automobilisti in difficoltà ed anche nel nostro caso si è immediatamente prodigata per cercare il guasto e tentare di ripararlo. Una volta appurato che l’auto non poteva ripartire senza un intervento tecnico più completo, ci hanno anche aiutato a contattare la compagnia di noleggio per farci inviare un carro attrezzi, tutto senza chiederci alcun pagamento.
In generale, per qualsiasi problematica relativa all’auto – guasto, furto o incidente – nel contratto o direttamente sul portachiavi troverete sempre il numero della compagnia di noleggio: nel contratto è inclusa l’assistenza stradale perciò nel caso in cui non possiate continuare a guidare vi invieranno un carro attrezzi con cui raggiungerete la filiale più vicina per sostituire il mezzo. Con Thrifty abbiamo dovuto chiamare più di una volta prima di avere conferma su come procedere, ma nonostante ci trovassimo in una città fuori dai classici circuiti turistici (Barahona) in circa un’ora dalla prima telefonata è arrivato il carro attrezzi per portarci a Santo Domingo perciò tutto si è risolto in tempi assolutamente ragionevoli.

DOVE DORMIRE IN REPUBBLICA DOMINICANA
Escludendo i grandi resort, in Repubblica Dominicana troverete hotel tradizionali ed appartamenti turistici, in entrambi i casi spesso gestiti da immigrati europei. La media è di 40€ a notte per una camera doppia con bagno privato. Le strutture sono più economiche (ma anche meno buone) in zone come Barahona e più care ad esempio nella penisola di Samanà, poi come sempre tutto dipende da cosa cercate nella vostra sistemazione.
Vi consiglio di fare particolare attenzione, leggendo tutte le recensioni o contattando direttamente la struttura, alla presenza o meno di acqua calda: per i dominicani è normale non averla – anche a causa dei costi elevati della corrente elettrica – perciò potrebbe capitare che non ne segnalino l’assenza, come ci è successo per l’appartamento in cui abbiamo dormito a Santo Domingo. Quando le strutture sono gestite da italiani o comunque europei si ha di solito una maggiore sicurezza che sia presente, ma chiedere conferma non fa mai male. Magari per voi non è indispensabile, io ammetto che fatico a lavarmi i capelli con acqua fredda.
Il wifi ha funzionato in maniera discontinua in quasi tutte le camere, perciò immagino sia un problema di linea generalizzato.
Tra le stanze in cui abbiamo dormito queste sono quelle che abbiamo amato di più:
– Almendra Residencial a Cabarete – prenotata su Airbnb: appartamento spazioso e fornito di tutto in una sorta di piccolo residence. Acqua caldissima e wifi perfettamente funzionante, 30€ a notte.
– 21Palms a Las Galeras – prenotato su Booking.com: piccole casette immerse in un palmeto vista mare, un luogo di pace assoluta. 55€ a notte con colazione inclusa, da migliorare solo il wifi.

COSA E DOVE MANGIARE
Tra gli ingredienti più diffusi della cucina dominicana troverete pollo – soprattutto fritto -, maiale, riso, fagioli e platano anche questo spesso fritto, servito come contorno. In ogni città o paese sono presenti diverse comide, minuscoli locali familiari dove mangia la gente del posto: si sceglie quello che si preferisce dalle diverse teglie e si mangia spesso in un tavolino fronte strada. Certamente spartano, ma si mangia bene spendendo 2/3€ a testa.
In alternativa ci sono i ristoranti, spesso dedicati più ai turisti che ai dominicani e ancora più spesso gestiti da immigrati europei. I prezzi sono in linea con un ristorante italiano. Ve ne consiglio soprattutto uno: Buche Perico nella Zona Colonial di Santo Domingo, dove abbiamo mangiato il pasto migliore di tutto il viaggio. Non perdete il maiale in salsa di cocco e la torta di yuca!
Quanto mi piace questo post.
Preciso, dettagliato, in ogni sua voce, ma soprattutto fa venire davvero voglia di esplorare la Repubblica Dominicana.
Nel mio lavoro quasi sempre i clienti optano per il classico viaggio volo charter, perchè diretto, e villaggio, dicono che poi da li faranno escursioni, ma poi in realtà entrano in mood relax e di esplorare il resto neanche l’ombra.
Certo a volte si ha bisogno di una vacanza e riposo, quindi va benissimo, però con questo tuo racconto è davvero bello conoscere una realtà completamente diversa di un luogo, forse meno patinato e per questo un po’ snobbato rispetto al resto dei Caraibi.
Grazie per le info, preziose!!!
Monica
Sono due generi differenti di vacanza, sicuramente io spesso torno a casa molto più stanca di come sono partita 🙂 Però mi dispiace quando vedo posti così interessanti trascurati in favore di una singola spiaggia. Benissimo il resort, ma magari si potrebbe fare una settimana di viaggio itinerante e la seconda concedersi il meritato riposo.
In ogni caso grazie mille per aver apprezzato, è stato come sempre un lavoro lunghissimo buttare giù tutto e spero potrà essere utile ad altri viaggiatori!
Bellissimo articolo.
Farcito di nozioni interessanti per chi ama andare in viaggio (a differenza di chi va in vacanza).
Avrei una domanda da farti.
A livello di sicurezza, oltre alle generali norme preventive (non esibire, ostentare ricchezza, evitare posti isolati, o girare di notte), hai avvertito minacce, o situazioni spiacevoli?
Ti chiedo questo, perché su viaggiaresicuri.it, si viene messi MOLTO in guardia, dall’andare in Repubblica Dominicana
Ciao Matteo, personalmente non mi sono mai sentita in pericolo, anzi. Anche quando ci siamo trovati in difficoltà (specie quando siamo rimasti a piedi con l’auto) le persone del posto si sono prodigate per darci una mano come potevano. Ovviamente si tratta solo della mia esperienza, ma se rimani all’interno delle rotte turistiche non vedo alcun motivo per cui dovrei sconsigliare la Repubblica Dominicana più di un altro Paese.
CIAO MONICA
DOMANDA? MA PER I PARCHEGGI NELLE SPIAGGE COME CI SI ORGANIZZA?
GRAZIE
Ciao! In realtà non so se ho capito la domanda, ma i parcheggi sono sempre liberi e gratuiti 🙂
Veramente utile, sono stato 1 settimana di passaggio tornando dal Costa Rica,da solo….4 giorni a santo domingo e 3 a boca chica, santo domingo mi è piaciuto molto, boca chica orrendo invece….se avessi letto prima questi consigli!!!
Di Boca Chica purtroppo ho sentito parlare molto male, sicuramente attira un genere di turismo che non è il mio… Però spero tu ti sia goduto almeno il Costa Rica, dev’essere bellissimo! 🙂
Grazie per tutte queste preziose informazioni.
Per quanto riguarda i soldi consigli di cambiarli direttamente in aeroporto quando si arriva oppure arrivare già con qualche pesos/dollaro?
Ciao Amelia, di solito preferisco prelevare in valuta locale appena arrivo, i tassi per la conversione solitamente sono migliori rispetto al prenotare la valuta dall’Italia. Puoi fare un primo prelievo già in aeroporto. Fai attenzione poi che alcuni bancomat hanno dei limiti piuttosto bassi per il prelievo e ti costringerebbero quindi a pagare la commissione più volte se hai bisogno di una cifra maggiore, chiedi magari alla reception di consigliarti in questo senso.
Ciao,
io ho vissuto diverso tempo in R.D., trovo quello che hai scritto molto interessante e ben spiegato.
Ho trovato solo qualche piccolo errore o imprecisione, ma nulla di grave:
A) la spiaggia di Cabarete, dove sei stata il giorno di Natale, si chiama Playa Encuentro.
B) già che eri a Playa Encuentro potevi farti 5 Km in più e visitare Playa Sosua a Sosua, luogo bellissimo (la spiaggia non tanto il paesino), purtroppo rovinato dal turismo sessuale.
C) La Casa del Conductor, è una vera e proprio “prigione VIP” che, nonostante abbia wifi, tv, parrucchiera, aria condizionata, ecc, ti impedisce comunque di uscire! 🙂 anche perchè è proprio l’alternativa al carcere in stile film americani in cui mettono il malcapitato in una cella sporca, umida, piccola e con personaggi poco raccomandabili (testato per mia sfortuna!).
D) La pericolosità di viaggiare da soli in auto in R.D. sta anche nel fatto che molti motociclisti e automobilisti non hanno l’assicurazione… anche se la legge la prevede. Parlo di una % molto alta credo almeno il 5% forse anche di più. Oltre a questo, in certi luoghi, soprattutto delle città (Santo Domingo in primis, ma Santiago non è da meno), è meglio tenere le porte chiuse a chiave quando ci si ferma a uno stop o un semaforo
Ciao Carlo! Ti ringrazio per il commento 🙂 Purtroppo non ho avuto abbastanza tempo per andare anche a Playa Sosua ma me lo segno per la prossima occasione.
Grazie per le informazioni sulla casa del Conductor, era stato davvero difficile trovare riscontro nei forum stranieri. In merito alla percentuale di automobilisti non assicurati, proprio pochi giorni fa leggevo un articolo secondo il quale in Italia la percentuale è oltre il 10%. Preoccupante vero?
Ciao,
Vado spesso in RD e quest’anno andrò nel periodo di Natale. Hai avuto difficoltà a trovare stanze tramite booking vista l’alta stagione? Poi non ho mai sentitod i questa assicurazione Casa del COnductor. La propongono al banco dell’auto noleggio?
Ciao e grazie.
MARCO
Ciao Marco, non ho avuto particolari difficoltà ma considera che prenoto sempre diversi mesi prima – appena prenoto il volo blocco delle camere con cancellazione gratuita, poi verifico sotto data se per caso vanno fatte modifiche. Se sai già le date del tuo viaggio puoi iniziare a dare un’occhiata, tanto con la possibilità di cancellare gratuitamente non ci rimetti nulla.
Sono stata io a richiedere espressamente la copertura assicurativa per la Casa del Conductor perché avevo letto prima di partire vari forum americani, non ti so dire se le compagnie di noleggio la propongano di loro iniziativa ma non credo. Puoi provare a vedere se te la offrono ed eventualmente fare una domanda di integrazione specifica.
Buon viaggio!
Ci tenevo scrivere questo commento perché si trova di rado una descrizione dei posti così dettagliata, così chiara, indicando anche i prezzi, perché è importante in paesi come questo. Grazie di cuore per questa condivisione.
Grazie mille a te per il commento Silvia 🙂
Ciao mi è piaciuto molto il tuo post andrò in vacanza a Santo Domingo questo Natale, arriveremo a punta Cana alle 18 del 25/12 e abbiamo affittato un auto per arrivare fino a Bayahibe dove abbiamo prenotato un appartamento per qualche giorno poi prevediamo di spostarci per visitare diverse zone . siamo una famiglia , abbiamo con noi due figli di 11 e 17 anni spero che vada tutto bene .la cosa di cui sono un po’ più preoccupata è per gli spostamenti ho letto che bisogna stare molto attento hai consigli da darmi?
Ciao Benedetta, ti riferisci al traffico? Sicuramente Santo Domingo è la zona in cui stare un pochino più attenti, ma una volta lasciata la città non avrai grossi problemi anche alla guida. Ti consiglio solo di non guidare di notte se non è proprio necessario, perché i dominicani hanno la brutta abitudine di tenere gli abbaglianti accesi e diventa un po’ fastidioso. Per il resto non preoccuparti 🙂
Ciao!
Finalmente un articolo chiaro e pieno di dettagli. Si solito anche noi organizziamo i nostri viaggi cosi, guardando le offerte per i voli e provando soprattutto a vedere i più posti possibile.
Andremo per il periodo dal Natale dopo la Befana ” on the road”. Ho trovato molto interessante tutte le informazioni. Non vedo l’ora di partire. È vero che sono in tanti che ti mettono in guardia per la sicurezza personale e tutto il resto, ma penso che il pericolo può essere ovunque. Detto ciò, non vuol dire che non si debba prendere le misure di precauzione necesarie.
Grazie per il tuo articolo!
Grazie a te 🙂 e buon viaggio!
Molto chiaro tutto, andrò con mio marito in RD dal 13 al 21 marzo, per avere costi contenuti abbiamo scelto il volo da Verona alla Romana ed il pacchetto Viva dominucus 4 giorni, i restanti 3 giorni in autonomia in aparthotel a Las terrenas.Volevamo noleggiare un’auto all’arrivo alla Romana ma ci hanno detto che non è possibile perché atterriamo alle 18 ed il noleggio chiude alle 17.
Possibile noleggiare a
Bayahibe , recarci quindi autonomamente verso Las Terrenas , tornare il settimo giorno alla Romana e lasciare lì l’auto ? Grazie
Ciao Roberta, sicuramente è fattibile in entrambi i modi, mi sembra solo un po’ strano che tutti i noleggi chiudano alle 17 (io stessa sono arrivata più tardi). Avete chiesto quest’informazione in agenzia o avevate provato a contattare un noleggio in particolare? Tieni presente che il ritiro con consegna in ufficio differente potrebbe avere un costo aggiuntivo.
Facendo una ricerca veloce su Autoeurope mi dà disponibile ad esempio Europcar per circa 270€ con ritiro alle 18.00: https://urly.it/342cv
in autonomia in aparthotel a Las terrenas
Complimenti, sto facendo ricerche per il mio prossimo viaggio in RD e ho trovato il tuo racconto interessante fluido e ricco di informazioni utili. Sull isola di Saona c è una struttura ricettiva e sto pensando di passarci un paio di notti anche se costa qualche euro in più rispetto a Boca Chica o la Romana. Grazie e continua a scrivere sei brava. Sergio Beato
Ciao,
sto organizzando un viaggio backpacking in Repubblica Dominicana e avevo idea di seguire il tuo itinerario. Mi sono spaventato un pò leggendo alcuni articoli sul crimine sull’isola e sulla sua pericolosità. Tu come ti sei trovata viaggiando?
Ciao Lorenzo, personalmente non ho avuto alcun problema ed anzi ho avuto modo di essere aiutata dai dominicani quando l’auto a noleggio ha deciso di lasciarci a piedi (in una zona poco frequentata dai turisti tra l’altro). Però è chiaro che si tratta di un’esperienza singola e non posso quindi rappresentare un campione rappresentativo sufficiente. Posso dirti che lì ho incontrato altri viaggiatori autonomi, anche ragazze sole, che non avevano avuto problemi, mentre mi è capitato poi di sentire racconti di chi era incappato in piccoli raggiri come ad esempio auto fermate dalla polizia con la richiesta di pagare multe incomprensibili. In generale la mia opinione è che sia un Paese “pericoloso” come tantissimi altri: le disavventure in cui potresti imbatterti sono le stesse che potresti trovare a Cuba o in altri luoghi simili. Se ti mantieni nelle zone più turistiche, non dovresti avere problemi che non siano le classiche richieste di piccole mazzette.
Qui Bavaro 19.11.2021 con condivisione di tutto lo scritto di Letizia. Viaggio da solo nonostante i miei 64 anni e mi diverto un sacco. Auto a noleggio e prenotazione del primo o secondo hotel (o appartamento) a seconda della meta. Sono qui da 20 giorni e ho già visitato Sosua, Cabarete, Punta Rucia (la consiglio per la naturalezza e la tranquillità), Las Terrenas con puntatina giornaliera a Las Galeras e Playa Rincon. Qualche giorno a Puerto Plata (resort in Cofresi molto bello e non caro, Palm beach resort) e l’altro ieri trasferimento a Bavaro in un hotel del c…. (Marimba hotel) carino solo nel giardino con piscina ma il resto non lo commento. Domani playa di Punta Cana e tra due giorni Bayahibe che già conosco e merita una visita comprendendo la famosa Saona che oramai sembra Rimini hahahah… aggiungo che se non lo si va a cercare il pericolo criminilità non esiste. Qui c’è molta polizia (politur quella turistica e la cestur) e molta vigilanza privata armata come nel far-west che è pronta a sparare al minimo casino. Quindi a essere in pericolo sono i dominicani e non noi turisti che serviamo a loro come una fonte di reddito indispensabile. Specialmente in questo periodo di magra turistica. Una pecca che confermo è quella della polizia stradale. Credo di essere uno dei pochi italiani “costretto” a pagare una multa per eccesso di velocità in autostrada. Naturalmente non con il bollettino ma a mano al “gentile agente corrotto”. Come ultimo commento dico che non è economica come la si crede. Buon pesce 40 euro, pizza e birra 15 euro, quindi… buon viaggio a tutti
Ciao Maurizio, grazie mille per la tua testimonianza! Goditi il proseguimento del viaggio 🙂
Ciao e grazie per questo meraviglioso post, si vede subito che siete persone pratiche del settore.