Dopo aver raccontato cosa fare e cosa vedere nella capitale danese, è bene dedicare il giusto spazio a un altro aspetto importante: dove mangiare a Copenaghen. La cucina è infatti una vera attrazione in città da ormai qualche decina d’anni, con un fermento culturale iniziato dal celebre Noma ed esteso poi a ristoranti, bakery e altri locali. Questa è oggi una delle città al mondo con la maggiore concentrazione di ristoranti stellati, ma si trovano anche proposte più economiche di grandissima qualità e sì: un viaggio a Copenaghen è anche un’esperienza gastronomica.
Dalla colazione alla cena, vi lascio qui qualche consiglio – che premetto, non potrebbe mai ritenersi esaustivo – su cosa e dove mangiare a Copenaghen.
Cosa mangiare a Copenaghen: piatti tipici danesi
A Copenaghen si può provare qualsiasi genere di cucina, ma ci sono alcuni piatti tipici locali che vale la pena di segnalare prima di consigliarvi dove assaggiarli. La ricetta danese per eccellenza è lo smørrebrød, composto da una fetta di pane – bianco o di segale – farcita con diversi ingredienti come carne, pesce, uova o altro. Si trova un po’ ovunque, anche se ovviamente alcuni locali sono rinomati proprio per questo piatto. Ci sono poi diverse preparazioni tradizionali a base di maiale, l’elemento principe della cucina danese, come polpette (frikadeller) o l’arrosto flæskesteg.
Da amante dei dolci e dei lievitati in particolare, non posso poi non segnalarvi la grande presenza di kanelbullar (in danese kanelsnegl) e kardamombullar – mia grande passione dai tempi del primo viaggio a Stoccolma.
Dove mangiare a Copenaghen
Bakery e caffetterie per la colazione a Copenaghen
Iniziamo proprio dai dolci e quindi dalle migliori bakery, pasticcerie e caffetterie. Questi sono gli indirizzi da salvare per fare colazione a Copenaghen (ma anche una sosta a qualsiasi ora del giorno):
- Juno the bakery: viene spesso citata come migliore bakery di Copenaghen e non posso che confermare le recensioni entusiaste. Si trova un pochino fuori dal centro storico, in un quartiere residenziale da cui probabilmente non passereste per un soggiorno breve. C’è sempre coda ed il locale è minuscolo, ma fidatevi: ne vale la pena. La specialità qui – lo intuirete ben presto anche dal profumo che si sprigiona – sono i panini alla cannella e al cardamomo, ma in generale troverete varie tipologie di lievitati.
- Rug: altra bakery fantastica, questa volta a due passi dalla stazione centrale. Si trova all’interno dell’hotel Villa Copenaghen e prepara anche in questo caso dei lievitati pazzeschi.
- Democratic Coffee: in zona università, poco lontano dalla Rundetaarn si trova invece questa caffetteria con biblioteca comunicante. Il Democratic è celebre in particolare per i croissant alle mandorle e confermo che è la specialità migliore – mentre kanelbulle e simili sono più buoni nelle due bakery citate prima.
- Hart bageri: visitando Copenaghen vi renderete presto conto di due cose. Che i locali più apprezzati e rinomati spesso hanno diverse filiali in città, un po’ come accade negli Stati Uniti. E che molti di questi locali rinomati hanno in cucina qualcuno o qualcuna che ha lavorato al Noma (ovviamente un’esperienza nel ristorante più famoso del mondo fa curriculum). Hart Bageri rispetta entrambe queste regole ed anzi è strettamente legata al Noma, poiché è stata fondata con la partecipazione del co-proprietario del ristorante, insieme a uno chef inglese considerato una sorta di “genio della lievitazione”.
- Lille Bakery: in questo caso non sono riuscita a testarla personalmente poiché all’orario in cui sono passata avevano già terminato i dolci, ma le recensioni sono ottime e viene spesso consigliata soprattutto per gli ingredienti organici e le ricette casalinghe.
I ristoranti dove mangiare a Copenaghen
Non vi parlerò del Noma dato che ha annunciato la chiusura a fine 2024 – almeno nella sua veste attuale – ma la scena gastronomica di Copenaghen rimane ricchissima. Premetto che i miei consigli saranno più orientati al low budget che al menu degustazione stellato, per quanto in una città che non può certo definirsi “economica” per noi italiani. In tutti i casi vale la regola che è importante prenotare, specie nel weekend: il cibo a Copenaghen è una cosa seria e i locali migliori sono sempre pieni.
- Schønnemann: dato che il piatto danese per eccellenza è lo smørrebrød, serve il luogo ideale per assaggiarlo. E in molti in città segnalano che il locale migliore per mangiare smørrebrød a Copenaghen sia proprio Schønnemann, ristorante in attività fin dal 1877 e specializzato in cucina tradizionale danese.
- Sono famosi anche gli smørrebrød di Palægade o Selma, se cercate una rivisitazione raffinata in pieno stile “New Nordic”. Ho sentito consigliare anche Ibens, piccolo locale non distante dal Kastellet (e quindi dalla Sirenetta).
- Bæst: insieme a Surt viene inserita da anni nelle classifiche delle “migliori pizzerie del mondo”, anche se per un’italiana amante della pizza napoletana questo potrebbe avere un significato del tutto relativo. Si tratta comunque di un’istituzione in città, un luogo in cui è indispensabile prenotare – si fa comodamente online – nel cuore del quartiere Nørrebro. La pizza è buona e il prezzo in linea con i costi generali di Copenaghen nonostante la fama, e questo è forse l’aspetto più straordinario.
Mangiare a Copenaghen spendendo poco: street food e altro
Come è facile immaginare, mangiare a Copenaghen spendendo poco non è semplicissimo. Ma ci sono un paio di consigli che posso lasciarvi per cercare di arginare i costi.
Una catena interessante a basso costo è Gasoline, specializzata in hamburger. Prende il nome dalla prima sede, che occupa una stazione di servizio, ma grazie al grande successo ottenuto offre ora diverse filiali in città. Il menu è breve, con pochi ingredienti di qualità, e il panino è davvero ottimo. La particolarità da tenere a mente è che apre intorno alle 11/11.30 del mattino e chiude quando finiscono gli hamburger, perciò in determinate giornate potreste trovarlo chiuso già nel pomeriggio.
C’è poi il mercato coperto Torvehallerne, classica struttura che riunisce sotto uno stesso tetto – due per essere ancora più precisi, poiché si tratta di due edifici adiacenti – banchi dedicati alla vendita di alimentari, carne, formaggi, frutta e verdura ed altro ancora, e banchi ristorante veri e propri. Al suo interno potete provare ad esempio gli smørrebrød di Hallernes o i fantastici tacos di Hija de Sanchez (anche questo un locale con diverse sedi in città e fondato da ex chef del Noma).
Infine, altro luogo da non perdere a mio avviso è Reffen, un mercato all’aperto dedicato allo street food che occupa un’ex area industriale. Spesso questo genere di agglomerati finisce per offrire poca varietà, mentre Reffen mi ha colpita molto per il numero di cucine differenti che si possono trovare in un unico luogo: non solo i grandi classici, come hamburger e indiano, ma proposte dall’Afghanistan, dal Senegal, dalla Corea, dal Marocco e oltre. Organizzano spesso anche eventi perciò vi consiglio di controllare il calendario sul sito ufficiale.