La Sicilia era un debito aperto da diversi anni con Mauro: io l’avevo visitata due volte da ragazzina, lui mai. L’occasione per fargli conoscere almeno una parte di questa regione così ricca della nostra Italia alla fine è arrivata con un biglietto aereo quasi regalato ed un bel ponte da sfruttare.
Il consueto itinerario di viaggio con tutte le informazioni prevede in questo caso una premessa importante: la Sicilia è una regione molto ampia e per una visita (quasi) completa sarebbero necessarie almeno due settimane. Se avete a disposizione – come nel mio caso – meno tempo dovrete necessariamente scegliere una zona, idealmente la metà orientale o quella occidentale dell’isola, e rimandare al prossimo viaggio il resto.
Detto questo, ecco qual è stato il mio itinerario e cosa vedere in Sicilia in una settimana, come sempre on the road:
- Date: 23-29 aprile 2018
- Voli: Volotea Venezia-Palermo e ritorno, costo 40€ a persona prenotando tramite Opodo a dicembre 2017.
- Alloggio: abbiamo speso in totale 228€ per 6 notti, con alloggi prenotati su Airbnb e Booking.com.
- Tappe: Palermo, Monreale, Catania, Taormina, Siracusa, Marzamemi, Noto, Scicli, Ragusa, Cefalù.
- Noleggio auto: circa 80€ dal 25 al 29 aprile prenotando attraverso il sito NoleggioAuto.it. In loco abbiamo aggiunto 125€ per la copertura assicurativa completa (leggi la nota dedicata al noleggio più avanti prima di decidere a quale compagnia affidarti!)
- Guide da acquistare: Rough Guide
Cosa vedere in Sicilia giorno per giorno
GIORNO 1 → Atterriamo a Palermo alle undici di sera e raggiungiamo l’appartamento in cui dormiremo per le due notti in città, in zona Piazza Politeama. Per arrivare in centro dall’aeroporto di Punta Raisi – o viceversa – è possibile utilizzare gli autobus di Prestia e Comandè al costo di 6€ a tratta o 10€ andata e ritorno, il biglietto si compra a bordo oppure online dal sito e ci sono diverse fermate in centro. In alternativa il taxi costa circa 45€ ed è possibile condividerlo con altri passeggeri diretti in città.
GIORNO 2 → Dedichiamo l’intera giornata alla visita di Palermo e delle sue attrazioni principali, escludendo la cattedrale di Monreale che lasciamo all’indomani non appena avremo ritirato l’auto a noleggio. Palermo è in realtà una città d’arte ricchissima e potreste dedicarvi alla sua sola scoperta anche per tre giorni pieni, ma se siete buoni camminatori in una giornata riuscirete a vedere molte cose.
Ci siamo spostati unicamente a piedi e da Piazza Politeama abbiamo raggiunto il centro storico e visitato il Teatro Massimo, la Cattedrale con passeggiata sui tetti, la Cappella Palatina, le chiese di Santa Caterina d’Alessandria (la mia preferita, con una bella terrazza affacciata sulla Fontana Pretoria), della Martorana, del Gesù e di San Giuseppe dei Teatini, oltre ad un giro veloce al mercato di Ballarò. Molte delle chiese citate richiedono il pagamento di un piccolo contributo, tra i 2 ed i 5€ a persona; alcuni siti tra cui la Martorana fanno parte di un “Circuito del Sacro” perciò conservando il primo biglietto avrete diritto a uno sconto sugli ingressi successivi.
GIORNO 3 → In mattinata torniamo in aeroporto dove ritiriamo l’auto a noleggio ed inizia ufficialmente il nostro on the road in Sicilia. Prima tappa Monreale, celebre per l’imponente Duomo che con i suoi mosaici dorati fa parte del Patrimonio UNESCO insieme ad altre opere arabo-normanne di Palermo e Cefalù.
Proprio Cefalù doveva essere la seconda tappa della giornata per spezzare il viaggio verso Catania, ma dopo oltre un’ora di coda all’uscita dell’autostrada decidiamo di arrenderci e proseguire. Facciamo quindi tappa ad Enna per pranzo, che però se non avete molto tempo a disposizione potete tranquillamente evitare a mio avviso, prima di raggiungere Catania e fare una prima passeggiata in centro.
GIORNO 4 → In circa un’ora di viaggio raggiungiamo Taormina e dopo l’imperdibile granita del Bam Bar esploriamo il centro, visitando lo splendido Teatro Greco con vista spettacolare che spazia dal mare all’Etna. Dopo pranzo rientriamo a Catania dove passeggiamo di nuovo nel centro storico e visitiamo la Cattedrale di Sant’Agata.
GIORNO 5 → Tempo di spostarsi nuovamente: per le ultime due notti dormiremo a Siracusa, ma prima raggiungiamo quasi la punta sud dell’isola per una delle tappe che attendevo di più – soprattutto perché nel corso degli altri due viaggi in Sicilia non l’avevo visitata. Parlo di Marzamemi, piccolissimo paese nel comune di Pachino che sembra una cartolina: una vecchia tonnara, una piazzetta, porticine azzurre e tanti fiori.
Nel pomeriggio visitiamo Noto ed iniziamo così a scoprire il barocco siciliano. A fine Seicento un violentissimo terremoto distrusse Catania e decine di altre città nel Val di Noto, fu uno degli eventi sismici peggiori della storia italiana ma ebbe almeno un aspetto positivo: le città vennero ricostruite con un unico stile, creando una meravigliosa, elegantissima esplosione di architettura barocca. Palazzi e chiese in pietra dorata resero unico questo paesaggio e sono oggi uno spettacolo preservato dall’Unesco. Diverse chiese e palazzi nel centro di Noto offrono terrazze panoramiche, vale la pena salire per uno sguardo d’insieme sul centro storico.
In serata iniziamo a scoprire Ortigia, la piccola isola sulla quale sorge il centro di Siracusa e dove abbiamo scelto di prenotare il nostro appartamento.
GIORNO 6 → A Siracusa si può visitare uno dei siti archeologici più importanti della Sicilia, con un teatro greco ottimamente conservato che viene tutt’oggi utilizzato per un festival di spettacoli classici tra maggio e giugno. A fine aprile i lavori per la costruzione delle scenografie erano in pieno svolgimento e non tutta la struttura era quindi accessibile.
Nel pomeriggio torniamo in Val di Noto per visitare Scicli e Ragusa Ibla: se dovete scegliere solo una delle due città vi consiglio la seconda, davvero molto scenografica.
GIORNO 7 → Il viaggio è arrivato al termine, ma il nostro aereo parte in serata perciò abbiamo ancora una giornata piena da sfruttare. Salutata Siracusa decidiamo quindi di fare un nuovo tentativo a Cefalù e questa volta siamo più fortunati: chiudiamo così il cerchio visitando un’ultima cattedrale normanna e mangiando un’ultima granita, mentre i siciliani si riversano in spiaggia per godersi la domenica al mare. Torniamo poi a Palermo dove riconsegniamo l’auto in aeroporto.
Note generali
Come organizzare l’itinerario in Sicilia
Come anticipato nella premessa, la Sicilia è una regione molto ampia e non si può pensare di visitarla interamente in una settimana. La mia idea per questo viaggio era di concentrarmi sulla parte orientale poiché volevo far visitare a Mauro alcuni tra i luoghi che avevo amato di più in passato – Siracusa e Taormina – ma visto il volo particolarmente economico abbiamo aggiunto Palermo.
In linea generale, se in una settimana intendete visitare la zona orientale sarebbe meglio cercare un volo per Catania, mentre atterrando a Palermo potrete concentrarvi sulla metà occidentale. Quale delle due opzioni scegliere dipende solo da voi e dai vostri interessi: in entrambi i casi avrete città d’arte ma anche natura e spiagge, ed in entrambi i casi alla fine del viaggio avrete una gran voglia di tornare in Sicilia per scoprire il resto.
Cosa vedere in Sicilia: aggiunte o modifiche all’itinerario
Nel nostro viaggio non abbiamo inserito spiagge, un po’ perché non era stagione – almeno per noi, i siciliani facevano già il bagno – ed un po’ perché il tempo a disposizione era poco. Se però volete aggiungere una giornata al mare potete farlo ad esempio nei dintorni di Palermo, a Cefalù oppure nella riserva di Vendicari vicino Marzamemi. Un altro grande assente sempre per questioni di tempo è l’Etna: se ne avete la possibilità, un’escursione sul vulcano è un’esperienza sicuramente molto interessante. Nei dintorni dell’Etna potete visitare anche le Gole dell’Alcantara che offrono un paesaggio molto particolare.
Se invece scegliete di puntare ad Ovest, le tappe assolutamente da non perdere oltre a Palermo sono Agrigento con la Valle dei Templi, Segesta, la Scala dei Turchi, Mazara del Vallo, Marsala e le saline, Erice e San Vito lo Capo, oltre magari ad uno o due giorni alle Egadi.
Noleggio auto in Sicilia
Sapete che sono una grande amante degli on the road perciò il mio consiglio è sempre lo stesso: per un viaggio itinerante in Sicilia l’opzione migliore è quella di noleggiare un’auto, in modo da essere liberi di esplorare l’isola senza dipendere dai mezzi pubblici e dai loro orari. Per questo viaggio mi sono rivolta al sito NoleggioAuto.it, un comparatore attraverso il quale confrontare le tariffe di diverse compagnie. In loco ho poi scelto di aggiungere una copertura assicurativa totale, soprattutto per ridurre l’importo della cauzione addebitato su carta di credito che altrimenti sarebbe stato molto elevato.
Prima di confermare la prenotazione fate molta attenzione alle condizioni di noleggio di ogni compagnia: ci sono infatti diverse agenzie, come ad esempio Goldcar, che tra le note piccine piccine che nessuno legge mai prevedono condizioni particolari per alcune regioni tra cui la Sicilia. Riassumendo: secondo le clausole di noleggio potreste essere responsabili per un importo superiore alla franchigia in caso di furto dell’auto. Fossi in voi non mi assumerei un rischio simile per un noleggio, perciò leggete bene tutte le condizioni prima di scegliere e piuttosto optate per una compagnia che costi qualche decina di euro in più ma con maggiori tutele.
Nelle grandi città in alta stagione potreste dover avere un po’ di pazienza in merito al parcheggio – così come del resto in molte altre zone d’Italia – ma spesso ci penseranno parcheggiatori più o meno abusivi ad aiutarvi nella ricerca.
Viaggio in Sicilia: dove dormire
Per il mio itinerario ho suddiviso le notti tra le tre città principali: Palermo, Catania e Siracusa sono state quindi le basi dalle quali partire per esplorare poi i dintorni. Avendo a disposizione l’auto in realtà poco importa se sceglierete di dormire in centro o fuori, magari in un bell’agriturismo in mezzo alla natura. L’unico consiglio che mi sento di darvi però è di trascorrere almeno una notte ad Ortigia, perché la sua atmosfera è davvero particolare e dà il meglio di sé la sera – il rischio di non trovare parcheggio gratuito in zona è compensato dalla bellezza dell’isola, fidatevi.
Nelle città toccate dal mio itinerario vi consiglio:
– B&B Vittorio Emanuele a Palermo, ottimo rapporto qualità/prezzo in centro città
– B&B Perla a Catania, stanze spaziosissime a due passi dalla Cattedrale ed una proprietaria pronta a consigliarvi i migliori indirizzi in città
– Lelù Suite&Rooms, bellissime stanze in pieno centro ad Ortigia
Dove mangiare in Sicilia
Inutile sottolinearlo, un viaggio in Sicilia non sarebbe completo senza godere della sua incredibile cucina: arancini (o arancine, a seconda della zona cambia la finale), pesto di pistacchi, pomodorini Pachino, pasta alla norma, cannoli e granita sono solo alcune delle cose da non perdere. Sarà davvero difficile mangiare male, ma alcuni arancini sono di certo meglio di altri perciò questi sono i miei luoghi imperdibili per mangiare in Sicilia:
- La migliore granita in assoluto è quella del Bam Bar a Taormina, semplicemente spettacolare. Ovviamente con panna e brioche.
- Tra gli arancini più buoni del viaggio ci sono senz’altro quelli di Savia, in centro a Catania, e quelli di Ke Palle a Palermo, con l’imbarazzo della scelta in fatto di gusti. In entrambi i casi offrono anche ottimi cannoli.
- Infine, per mangiare benissimo ma a prezzi davvero contenuti – nonostante la posizione in pieno centro ad Ortigia – vi consiglio “A Putia delle cose buone“: il ristorantino è piccolo e non accetta prenotazioni perciò serve un po’ di fortuna, ma ne vale assolutamente la pena.
Il video: cosa vedere in Sicilia
Nel corso del viaggio in Sicilia abbiamo realizzato il primissimo video di MangiaViaggiaAma: ecco quindi qualche immagine per farvi innamorare di quest’isola meravigliosa, da Palermo a Siracusa tra città d’arte, panorami mozzafiato e tanta bellezza.