“Ci sono tante cose importanti nella vita: la prima è il buon cibo, le altre non le conosco
[Anonimo del Cinquecento]”
La deriva culinaria di questo blog era inevitabile, fin dalla scelta del nome vi ho confessato in tre parole cosa mi rende davvero me stessa. C’è poco da fare, se non amassi la buona cucina, se non fossimo una di quelle coppie capaci di fare più di un’ora di macchina per provare nuovi ristoranti ed agriturismi nel fine settimana, probabilmente potrei passare qualche giornata in meno in palestra nell’eterna lotta contro la bilancia. Ma tant’è, il buon cibo è uno dei piaceri della vita, e spesso è anche una di quelle cose che ti rimangono più impresse al ritorno da un viaggio. O ancora, il buon cibo può diventare un pretesto per un viaggio.
Inauguro quindi con questo post una nuova rubrica, in cui vi racconterò di alcuni luoghi in cui il buon cibo diventa davvero una cosa seria. Non delle semplici recensioni, mi piace pensare di potervi raccontare delle piccole storie d’eccellenza italiana: storie d’amore e di gusto, attorno alle quali si possono costruire dei fine settimana – e per questo, alla fine dell’articolo vi consiglierò un paio di luoghi da non perdere in zona. Siete pronti? Ecco il primo consiglio di gola – e la prima scusa per partire!
Gennaio, un paio d’anni fa, mi trovo in un agriturismo sperduto nelle campagne del polesine. L’occasione è una giornata di formazione per le Fattorie Didattiche del Veneto, sono da poco entrata in contatto con questo mondo. Nella lista dei partecipanti c’è questo nome che mi incuriosisce e mi attrae, non vedo l’ora di associargli un volto e di tempestare di domande chiunque arriverà in sua rappresentanza: Risotteria Melotti.
Ci sono poche cose al mondo che amo alla pari di un buon risotto, è un piatto ricco, ammaliante, spesso lo preferisco nettamente alla pasta. Ne esistono mille varianti, permette accostamenti ed esperimenti fantasiosi, è più versatile di qualsiasi altra specialità gastronomica: è perfetto con le erbe di stagione e con la frutta, con ogni genere di formaggio e di vino. Capirete quindi che il sole nome “risotteria” era per me un qualcosa di magico. Non è passato molto tempo perciò prima che corressi a provarla.
I Melotti coltivano riso Vialone Nano nell’Azienda Agricola di famiglia, propongono diversi percorsi didattici per i bambini e vendono i propri prodotti all’interno dello spaccio – riso nelle varie lavorazioni, oltre a derivati come pasta, biscotti, dolci, saponi ed altro. Da ultimo, preparano fantastici risotti nel bel locale nella piazza cittadina. Sono iniziati così i pellegrinaggi culinari fino ad Isola della Scala, zona della bassa provincia veronese famosa proprio per la coltivazione del riso Vialone Nano. Una piccola cittadina, poche case, tante risaie: un luogo in cui dimenticarsi finalmente di quella nota antipatica nel menu, di fianco all’unico risotto proposto, che ammonisce “minimo due persone”. Mauro ed io abbiamo l’abitudine di ordinare pietanze diverse e dividerle, e questa cosa del piatto per minimo due persone non mi è mai andata giù: mi toglie la possibilità di assaggiare qualcos’altro.
Mi sembra superfluo specificarlo, ma questo non è il luogo per voi se non amate la materia prima: il menu propone giusto una piccola selezione di antipasti e dolci a base di riso, oltre ad una quindicina di risotti diversi che variano in base alla stagione. Potrete scegliere tra un “assaggio” da 80 grammi – un risotto tradizionale più che un assaggio, ma così viene chiamato – ed una “porzione” da 120 grammi, e sbizzarrirvi nel provare più gusti possibili: sono tutti ottimi, ma se devo consigliarvene un paio da non perdere per nulla al mondo direi Amarone e capesante con pomodori secchi.
Ad Isola della Scala ogni anno, per circa un mese tra settembre ed ottobre, viene organizzata anche una grande Fiera del Riso che attrae centinaia di migliaia di visitatori. Decine di espositori, tra i quali i nostri Melotti, propongono varie ricette di risotto che il visitatore può degustare comprando un carnet di consumazioni (al costo di 3/4 € l’una).
Ma da qui, da questa terra di risaie nella bassa veronese, nel 2013 i Melotti sono volati oltreoceano per aprire una filiale della risotteria nell’East Village, Manhattan. E spesso sorrido al pensiero che in qualche ufficio di New York a pranzo vengono consegnati quei risotti che tanto amo. Seguendoli sui social mi sento orgogliosa quando osservo le loro foto mentre cucinano alle Nazioni Unite oppure per il sindaco De Blasio, per Donald Trump, Valentino ed altre celebrità. È una bella storia italiana sbarcata nella terra dei sogni, di quelle per cui dovremmo tutti fare il tifo: per quel che mi riguarda, a settembre sarà una tappa obbligata – e c’è il serio rischio che ci torni più di una volta.
IDEE PER IL WEEKEND
Verona, Borghetto sul Mincio, Parco Sigurtà
Insomma, ma che spettacolo Leti!! Cioè leggo, vedo le foto e penso che vorrei esistesse un’app per tramutare le immagini in cose reali, qui e subitoooo!
Un bacione!
Se scopri quest’app fammelo sapere perchè anch’io ho delle giornate in cui un loro risotto lo farei materializzare volentieri 😉
Se capiti in zona mi raccomando, non perdertelo. Ad Isola della Scala oppure a New York ovviamente!
Un abbraccio
Voglio andarci immediatamente…il vialone nano e quasi l’unico riso che utilizzo…e da varesina trapiantata a Firenze preparo tantissimi risotti per il mio compagno e i miei ospiti…
Lorena