Capitale della Polonia, teatro di alcuni degli eventi più tragici della Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto città bellissima ed ancora poco considerata dal turismo: Varsavia è la meta ideale per un weekend low cost in Europa.
Spesso ho sentito recensioni molto fredde su questa città, considerata meno interessante e meno “storica” rispetto alla più celebre Cracovia. Ma Varsavia è una fenice piena di fascino: rasa al suolo in seguito a due delle rivolte più eroiche della storia, è risorta ricostruita fedelmente grazie ad immagini ed opere d’arte, tra cui i disegni del Canaletto. Città viva ed accogliente, piena di parchi e locali alla moda, Varsavia è perfetta per un fine settimana di primavera. Ecco quindi qualche consiglio per viverla al meglio: dal centro storico alle terrazze panoramiche passando per quartieri emergenti e giardini pensili.
Cosa vedere a Varsavia in un weekend
Stare Miasto
Tra le critiche che vengono fatte a Varsavia c’è la mancanza di un centro storico “originale”, Quello che vedrete è infatti una ricostruzione, realizzata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale poiché la gran parte della città era stata rasa al suolo per vendetta dai nazisti. Non credo però che questo renda Stare Miasto meno interessante o meno affascinante: la ricostruzione è stata fedelissima alle immagini d’epoca ed oggi i palazzi colorati con i tetti rossi, il Castello e l’elegante piazza del Mercato sono uno splendido tuffo nella storia e nell’atmosfera di una città coraggiosa.
Varsavia dall’alto
Ci sono due punti principali da cui ammirare Varsavia dall’alto: il più famoso è uno dei simboli della città, l’edificio di epoca staliniana che rimane tuttora il più alto di tutta la Polonia. Oggi “Palazzo della Cultura e della Scienza”, ospita musei, teatri, sale cinematografiche ed un osservatorio panoramico al 30° piano. Se riuscite, cercate di salire la sera per ammirare il tramonto e la città di notte. (Biglietto: 20 pln)
Ancora più bella però la seconda vista: quella che dal campanile della chiesa di Sant’Anna abbraccia l’intera piazza del Castello ed i tetti rossi di Stare Miasto. (Biglietto: 5 pln)
Il quartiere Praga
L’unica zona di Varsavia risparmiata dalla distruzione nazista è il quartiere Praga, sulla sponda est della Vistola: qui infatti erano giunti i sovietici già nel 1944, salvo poi attendere fino al termine della rivolta e della successiva vendetta tedesca senza intervenire. Ex quartiere ebraico, ex quartiere industriale, ex quartiere malfamato, oggi Praga è una delle zone più interessanti di Varsavia ed in continua crescita. Gli edifici industriali vengono recuperati e trasformati in spazi espositivi, gallerie d’arte e locali alla moda. Ma soprattutto, questa è l’unica parte della città in cui è possibile farsi un’idea di come fosse Varsavia prima della guerra: per rappresentare il ghetto nel film “Il pianista”, Polanski ha usato proprio questo quartiere per il suo aspetto autentico.
Gioielli nascosti: il giardino sul tetto ed il Politecnico
Tra i luoghi più belli di Varsavia ci sono due gioielli nascosti, entrambi legati all’università. Il primo è l’edificio del Politecnico (fermata omonima della metropolitana), con il suo splendido atrio neoclassico in cui lo sguardo si perde tra le simmetrie di pietra chiara. Ma soprattutto, merita la visita il giardino pensile che si arrampica – letteralmente – sul tetto della biblioteca universitaria. Uno spettacolo in cui natura ed architettura si fondono tra loro, e da cui si gode di una bella vista sulla Vistola.
Varsavia verde: Parco Łazienki ed il lungofiume
Varsavia è una città verdissima, disseminata di parchi e con un lungofiume pieno di vita. Il parco più bello è probabilmente Łazienki, con i suoi 76 ettari e la splendida residenza nobiliare circondata da un lago: il palazzo è sopravvissuto alla distruzione per pura fortuna, poiché i nazisti prima di andarsene avevano piazzato delle cariche di dinamiche che non sono però riuscite a demolire del tutto la struttura. Ma ci sono anche diverse aree verdi minori e lo stesso lungofiume sulle sponde della Vistola rappresenta un grande parco, con piste ciclabili tra gli alberi e ampie spiagge dove ci si raduna ad attendere il tramonto.
I luoghi della memoria: Katyn, la rivolta di Varsavia ed il ghetto
La storia di Varsavia è legata agli eventi drammatici della seconda guerra mondiale: qui è iniziato il conflitto, con l’invasione da parte dell’esercito nazista e la conquista della città in due settimane, e qui si sono svolte ben due coraggiose quanto tragiche rivolte – prima quella ebraica all’interno del ghetto ed in seguito quella guidata dalla resistenza polacca. Tra i luoghi della memoria c’è il celebre Museo della Rivolta, in cui ripercorrere gli eventi attraverso filmati, immagini strazianti della città rasa al suolo ed oggetti che illustrano la vita quotidiana della resistenza. Agli eroi dell’insurrezione è dedicato anche il monumento in Piazza Krasinski, di fronte alla Cattedrale dell’Esercito Polacco: all’interno si trova una cappella dedicata alla strage di Katyn, dove nel 1940 circa 22mila polacchi – tra cui l’élite culturale e politica del Paese – sono stati uccisi dall’esercito sovietico che ha poi negato l’accaduto per diversi decenni. Del ghetto di Varsavia non rimane quasi nulla, solo un piccolo frammento del muro – si accede dal cancello al n. 62 di Ulica Zlota -, il grande cimitero ebraico e qualche monumento alla memoria. Delle oltre 300 sinagoghe presenti a Varsavia prima della guerra, oggi ne sopravvive solo una.
Per saperne di più potete prendere parte come noi ad un Free Walking Tour a tema: cosa fare a Varsavia gratis (o quasi).
Il mercato coperto
Per concludere su note più dolci vi lascio un consiglio di gola, uno dei luoghi da non perdere per mangiare a Varsavia. Ricavato da un vecchio edificio industriale ristrutturato, Hala Koszyki è un elegante contenitore in acciaio e mattoni a vista per locali che propongono cucina da ogni parte del mondo. Tacos, hamburger, falafel e pierogi convivono in un bellissimo mercato coperto che mi ha ricordato molto il Chelsea Market di New York.
La Polonia è una continua sorpresa. Sono una di quelle che aveva spesso e volentieri sentito parlar male di Varsavia (anche da amici polacchi), ma dal tuo post e da altri che ho letto di recente, sembra tutto tranne che una città priva di fascino. Sulla mia lista personale è ancora preceduta da Cracovia e Danzica però 😉
Avevo apprezzato più Varsavia di Cracovia già 7 anni fa e questa volta l’ho proprio amata. Chiaramente è molto soggettivo ma di certo ti consiglio di visitarla 🙂 Anche per me la prossima città polacca sarà Danzica, me ne hanno parlato benissimo!
Ciao Letizia,
ho visitato Varsavia in primavera e l’ho subito adorata: Stare Miasto i parchi e le melodie di Chopin che accompagnano i visitatori lungo le immense o minuscole strade di questa città sorprendente.