Un itinerario di 10 giorni tra mare e deserto: ecco come sempre un articolo pieno di informazioni pratiche per organizzare un viaggio on the road, questa volta in Tunisia.
♦ Date: 30 dicembre 2016 – 09 gennaio 2017
♦ Voli: Alitalia Venezia-Tunisi con scalo a Roma, costo a/r 130,00€ a testa prenotando tramite Opodo a novembre 2016
♦ Noleggio auto: dall’1 al 9 gennaio, prenotata da casa con CamelCar. L’auto ci è stata consegnata in albergo a Tunisi e l’abbiamo poi restituita direttamente in aeroporto alla partenza senza sovrapprezzo. Spesa totale 340DT per una Hyundai Accent (vedi nota più sotto)
♦ Chilometri percorsi: circa 1800
♦ Moneta: la moneta è il Dinaro Tunisino, ad oggi il cambio è circa 1€ = 3,3DT
♦ Carburante: con una Hyundai Accent a benzina abbiamo speso circa 235 DT in carburante. La benzina è più economica rispetto all’Italia, abbiamo pagato un prezzo medio di 1,650 DT al litro.
♦ Alloggio: in totale 290€ per 9 notti, escludendo il pernottamento nel deserto a Ksar Ghilane
♦ Tappe: Tunisi, Bizerte, Sousse, Monastir, Kairouan, Tozeur ed oasi del deserto, Ksar Ghilane, Matmata e ksour, Djerba, Sfax, Hammamet
♦ Connessione internet: se il vostro smartphone lo consente, vi consiglio di utilizzare una eSim che potete acquistare su Holafly, Airalo o Manet (ne ho parlato qui)
♦ Guide da acquistare: la Lonely Planet purtroppo al momento risulta fuori catalogo, è disponibile in lingua inglese oppure potete optare per la Touring.
Clicca per scorrere al punto che ti interessa:
Cosa vedere in Tunisia giorno per giorno
GIORNO 1 → Atterriamo a Tunisi all’ora di pranzo e prendiamo un taxi per la Medina. Vi proporranno una tariffa fissa di 30DT, ma insistete perchè facciano partire invece il tassametro e siate risoluti – in totale il tragitto non vi costerà più di 10DT. In generale per le tratte urbane prevedete un costo dai 3 ai 5DT. Per le prime due notti alloggiamo in un hotel simile a riad marocchino in pieno centro: da qui esploriamo a piedi l’intera Medina e la città nuova di epoca coloniale francese. I non musulmani non possono accedere alla Moschea al-Zaytuna ma si può dare un’occhiata dall’alto dai negozi vicini. Ceniamo da Dar el Jeld, splendida casa nobiliare trasformata in uno dei ristoranti più celebri della Tunisia, dove mangiamo il miglior cous cous di tutto il viaggio.

GIORNO 2 → Dedichiamo la mattinata alla visita del Museo del Bardo, che ospita la più ampia collezione di mosaici romani al mondo (biglietto: 11DT + 1DT per la macchina fotografica). La struttura stessa è davvero interessante poiché si trattava in origine della residenza del bey, con sale decoratissime in stile tradizionale. Il museo è stato rinnovato di recente ma a causa dell’attentato del 2015 alcune zone sono state abbandonate – la caffetteria ad esempio non è mai stata realizzata nonostante sia segnata sulla mappa – ed ho avvertito un’atmosfera quasi spettrale, dovuta anche al fatto che nel corso della nostra visita abbiamo incrociato forse altre 5 persone in totale.
Raggiungiamo poi in taxi la stazione di Tunis Marine, dove prendiamo il treno per Sidi Bou Said: il tragitto dura circa 25-30 minuti ed il biglietto andata e ritorno costa 1,3DT in seconda classe. Si tratta di vagoni molto spartani ed affollati, noi abbiamo avuto fortuna trovando subito un posto a sedere ma se non volete rischiare potete anche scegliere la prima classe con pochi dinari in più. Sidi Bou Said è certamente molto turistica ma merita la visita: è un piccolo paradiso per chi come me adora le porte decorate, che in Tunisia sono solitamente di colore blu o giallo ed a forma di serratura. La cittadina è abbastanza raccolta e si visita in mezza giornata.
GIORNO 3 → Al mattino ci viene consegnata l’auto prenotata da casa con Camel Car e partiamo in direzione Bizerte, la principale cittadina della costa nord. Il programma prevedeva di spingersi fino a Cap Serrat, ma la giornata fredda e piovosa ci fa desistere.
GIORNO 4 → Iniziamo a scendere lungo la costa, con tappa a Sousse prima di raggiungere Monastir. Tra le due ho preferito nettamente questa seconda città, che mi è sembrata molto più curata e vivace rispetto alla media tunisina. Non perdetevi una passeggiata lungo il porticciolo moderno ed una visita al mausoleo di Habib Bourguiba (ingresso gratuito).

GIORNO 5 → Poco distante da Monastir, nell’entroterra tunisino, visitiamo la città sacra islamica di Kairouan, Patrimonio UNESCO grazie alla presenza della più antica moschea del Maghreb che risale al VII secolo. Non si può accedere alla sala dedicata alla preghiera ma si visita l’imponente porticato del cortile e da qui si riesce ad ammirare anche lo spazio interno attraverso la grande porta decorata. Il biglietto d’ingresso è cumulativo e consente di visitare anche altre moschee della zona – costo 7 DT. Troverete sempre qualcuno disposto ad accompagnarvi in una piccola visita guidata, il tacito accordo prevede che voi poi entriate nel negozio di tappeti di un amico o parente: se desiderate acquistare qualcosa questa zona è nota proprio per la sua produzione di tappeti, non dimenticate come sempre di contrattare.
Dopo pranzo ci spostiamo a sud e passiamo la notte a Gafsa.
GIORNO 6 → Il programma per la mattinata prevedeva un’escursione che da Metlaoui porta alle spettacolari gole di Selja a bordo del treno d’epoca “Lezard Rouge” (biglietto: 25DT). Purtroppo però a causa della scarsa affluenza turistica spesso le tre partenze settimanali non vengono rispettate: è meglio contattare il numero di telefono che trovate nel sito uno o due giorni prima per avere conferma, nel nostro caso non abbiamo avuto fortuna e ci è stato risposto che il treno non sarebbe partito.
EDIT 2023: al momento il treno Lezard Rouge sembra inattivo ormai da diverso tempo, purtroppo temo che questa escursione non sia più possibile.

Ci siamo quindi diretti subito alle Oasi di montagna, termine con il quale vengono indicati tre piccoli paesi vicini al confine algerino: Tamerza, Chebika e Mides. Il loro fascino incredibile deriva dal fatto di essere stati abbandonati in gran fretta a causa di un’alluvione a fine anni ’60. Oggi sopravvivono quindi i resti di città fantasma, costruite in modo tradizionale con fango e mattoni ed immerse in palmenti rigogliosi, mentre le città moderne sorgono a qualche chilometro di distanza. A Mides incontriamo Mohamed, guida ufficiale, che ci propone di accompagnarci tra le Oasi ed in seguito attraverso la strada di Rommel – costruita in pochi giorni per sfuggire all’attacco alleato – fino a Nefta e Mos Espa, luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di Star Wars dove rimangono resti del set utilizzato per le riprese de “La minaccia fantasma” (vedi nota). Anche a Mides, nell’affascinante canyon che è possibile percorrere a piedi, sono stati girati diversi film come “Il paziente inglese” e “Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta”. Mohamed ci invita persino a pranzo a casa sua e ci offre la tradizionale pizza berbera, mentre parliamo del suo Paese e di quella maledetta paura che ha portato i turisti a non visitarlo più. Una guida preparata ed una persona squisita, con un buonissimo italiano: se desiderate contattarlo scrivetemi e sarò felice di lasciarvi il suo numero di cellulare. Per l’intera giornata con lui abbiamo pagato 150DT.

GIORNO 7 → Ci attende una lunga traversata verso sud, attraversando prima di tutto l’enorme lago salato di Chott el-Jerid. Tra Tozeur e Kebili una strada sopraelevata di pochi metri oltrepassa un deserto bianco e si riesce a scorgere solo questa grande distesa di sale all’orizzonte. Ci fermiamo a pranzo a Douz, considerata la porta del deserto, cittadina da cui partono la gran parte delle escursioni tra le dune del Sahara che appaiono poco più a sud. Noi proseguiamo però in auto perchè ci attendono all’Oasi di Ksar Ghilane, dove pernotteremo nel mezzo del deserto (vedi nota).
GIORNO 8 → Dopo la colazione nell’Oasi ci dirigiamo verso Matmata e Tataouine, zona conosciuta per le case troglodite e gli ksour di montagna – alcuni dei quali utilizzati, di nuovo, come set per Star Wars (vedi nota). Le abitazioni troglodite di Matmata sono scavate nel terreno, appaiono come grandi pozzi circolari sui quali si affacciano le aperture delle piccole stanze. Alcune sono state recuperate e vengono oggi utilizzate come alberghi, come ad esempio l’hotel Sidi Driss (ingresso 1DT) o il Marhala (ingresso gratuito). Vi consiglio di visitare però anche il piccolo museo (ingresso 3DT) gestito dalla comunità femminile di Matmata: qui potrete infatti avere un’idea di quale fosse l’aspetto originale delle costruzioni prima della trasformazione in hotel, grazie anche a disegni e foto d’archivio.
A Tataouine e dintorni potrete invece visitare gli ksour – ksar al singolare -, termine che in generale nel mondo berbero indica un villaggio fortificato. In Tunisia gli ksour sono costituiti da costruzioni a più piani sviluppate intorno ad un cortile, una sorta di alveare fatto di tanti magazzini (ghorfa) nei quali venivano conservate le scorte di cibo. Alla sera utilizziamo l’antico ponte romano per raggiungere Djerba.

GIORNO 9 → Dedichiamo la giornata alla visita di Djerba, in particolare la graziosa cittadina di Houmt Souk. Nonostante sia conosciuta essenzialmente come luogo di villeggiatura per le sue ampie spiagge bianche, la verità è che Djerba è un’isola ricchissima di storia. Qui convivono da sempre le diverse religioni: cattolici maltesi, musulmani della setta kharigita-ibadita (in passato diffusa ma oggi presente solo in piccole aree del Nord Africa ed in Oman), persino una comunità ebraica con una delle più antiche sinagoghe al mondo, El Ghriba. A Houmt Souk non perdetevi una visita al mercato del pesce, dove il pescato del giorno è venduto all’asta su grandi troni rialzati, ed ai numerosi caravanserragli, molti utilizzati oggi come alberghi e ristoranti.
In serata rientriamo in terraferma utilizzando il traghetto (costo 0,8DT, circa 15-20 minuti di traversata) e ci dirigiamo a Sfax per la notte.
GIORNO 10 → Nel corso del viaggio mi era stato sconsigliato di visitare Sfax poiché “la medina non è turistica”, ma l’ho trovata molto interessante proprio per questo motivo. Al contrario di altre medine tunisine orientate solo al turismo, infatti, Sfax è una città viva e autentica, affollata di giovani universitari e frequentata quasi esclusivamente dalla gente del posto. Tra i vicoli caotici si trova ogni genere di piccola attività, dal panettiere al sarto, dal calzolaio al negozio di spezie. A Sfax potrete ammirare poi l’imponente cinta muraria intatta, che circonda l’intera medina per una lunghezza di 2 km. Si può visitare il forte al costo di 10DT + 1DT per la macchina fotografica.

Nel pomeriggio sostiamo a El Jem per visitare l’anfiteatro romano, il terzo al mondo per dimensioni dopo Roma e Capua. Il biglietto d’ingresso di 10DT consente di visitare anche il museo cittadino, che conserva una ricchissima collezione di mosaici romani. Ci spostiamo poi ad Hammamet per l’ultima notte.
GIORNO 11 → Visitiamo Hammamet, graziosa cittadina costiera con una bella medina anche se decisamente molto turistica. Uno degli aspetti più bizzarri di Hammamet è la convinzione diffusa da parte della popolazione locale che Craxi, esiliato illustre proprio in questa città, sia una sorta di eroe per gli italiani: non appena capita la vostra nazionalità chiunque incontriate per la strada si offrirà di accompagnarvi in pellegrinaggio sulla sua tomba. Al di là di questo fraintendimento culturale, una curiosità ben più interessante sono i disegni di pesci che troverete accanto agli infissi delle porte passeggiando per la medina: secondo la tradizione berbera tengono lontano il malocchio. Per una bella vista sul lungomare è possibile visitare il forte e salire sulle sue torri (biglietto: 7 DT).
Nel pomeriggio rientriamo in aeroporto dove riconsegniamo l’auto prima di salutare la Tunisia.

Note generali
Qui è dove confesso: la Tunisia non mi ha convinta del tutto. Forse perchè sono partita con aspettative troppo alte, forse perchè i ricordi di Marocco e Giordania erano troppo recenti per non fare immediati paragoni, forse perchè semplicemente non è la destinazione che fa per me. Mi dispiace sempre rientrare da un viaggio senza essermi innamorata di un nuovo angolo di mondo, ma sono anche consapevole che ogni tanto debba accadere. Ciò non significa che non ci siano motivi per visitare sulla Tunisia: è un Paese ricco di storia, paesaggi e cultura, e potreste tornare con un’opinione completamente diversa dalla mia.
Quanti giorni
In 10 giorni on the road abbiamo guidato per moltissime ore per riuscire ad esplorare la Tunisia da nord a sud, perciò se avete a disposizione meno tempo è necessario scegliere una sola zona. In un weekend concentratevi su Tunisi e dintorni, con escursioni a Sidi Bou Said ed Hammamet, se invece avete una settimana il mio consiglio è di puntare direttamente a sud per ammirare deserto ed Oasi di montagna, i panorami che ho apprezzato di più in tutto il viaggio.
La Tunisia è pericolosa?
La Tunisia purtroppo è stata colpita da due attentati nel 2015, uno al Museo del Bardo ed un secondo in due alberghi di Sousse. Sono morti diversi viaggiatori occidentali e l’impatto mediatico ha fatto sì che il turismo subisse un drastico crollo. In un circolo vizioso, il problema economico ha reso le fasce più povere della popolazione facili vittime della propaganda dell’Isis, che arriva dalla vicina Libia e recluta giovani ragazzi senza prospettive con la promessa di immediati guadagni da destinare alla famiglia. Con questo non voglio dire che la Tunisia sia una meta pericolosa, ma senz’altro il Paese sembra trovarsi in un difficile equilibrio ed è meglio evitare di avventurarsi da soli nelle zone di confine con Libia o Algeria. In generale, troverete molti presidi delle forze armate a controllare le città e le strade, vi chiederanno di mostrare il passaporto per poi lasciarvi andare molto velocemente.
Fate attenzione a non inquadrare nelle vostre foto stazioni di polizia, caserme o edifici governativi perchè la cosa non è gradita – dopo aver discusso a lungo a Tunisi con alcuni militari, “colpevole” solamente di avere una reflex al collo, non sono riuscita a comprendere se le motivazioni siano di semplice sicurezza o se ci sia ostilità nei confronti della stampa contraria al governo.
Pagamenti
Attenzione: questa è un’esperienza assolutamente personale e potrebbe rappresentare una semplice casualità, ma mi sento di condividerla con voi per evitare che possa capitare ad altri viaggiatori. Durante il nostro soggiorno è capitato spesso che la carta di credito (una Visa) non funzionasse: tentavamo di pagare ad esempio il conto dell’albergo ma la transazione risultava fallita. A volte può capitare, anche in Italia, perciò facevamo un secondo tentativo prima di rassegnarci ai contanti. Nessun problema, invece, per prelevare con la stessa carta dagli sportelli ATM.
Il problema è sorto al nostro rientro, quando consultando l’estratto conto ci siamo resi conto che tutte quelle transazione fallite in realtà ci erano state addebitate. Seguendo la procedura di reclamo tutti i pagamenti sono stati stornati ma è stato un contrattempo poco piacevole – con plafond ridotto a causa di questi pagamenti fantasma e quasi un mese di tempo perchè ci venissero restituiti i soldi, se avessimo viaggiato a fine mese anziché all’inizio probabilmente avremmo avuto grossi problemi di liquidità mentre ancora ci trovavamo all’estero. Fate quindi attenzione, conservate gli scontrini delle transazioni fallite per sicurezza e se notate che anche la vostra carta non funziona optate per il pagamento in contanti per il resto del viaggio.

Dormire nel deserto in Tunisia: Ksar Ghilane
Una delle esperienze più belle di tutto il viaggio è stata la notte del deserto, che abbiamo scelto di vivere in modo diverso rispetto a Marocco e Giordania. Invece di un’escursione nel deserto con notte in accampamento – opzione comunque possibile da Douz se lo desiderate – abbiamo raggiunto in auto una vera oasi: Ksar Ghilane. Prima della partenza avevo faticato moltissimo a trovare informazioni in merito all’accessibilità, poiché fino a pochissimi anni fa l’oasi si poteva raggiungere solamente con un fuoristrada adatto a circolare su sabbia. Oggi invece esiste una piccola strada asfaltata che collega Ksar Ghilane alla C122, anche se su Google Maps la vedrete ancora indicata come pista: prestando la dovuta attenzione per gli eventuali depositi di sabbia portati dal vento, è possibile arrivare all’oasi senza problemi con una qualsiasi auto.
A Ksar Ghilane esistono diverse sistemazioni per la notte, dalle tende più spartane a quelle di lusso dell’accampamento Yadis. Noi abbiamo scelto il Residence la Source e per un’ora di escursione in dromedario, cena, notte in camera doppia con bagno privato e colazione inclusa abbiamo speso in totale 75,00€. Si tratta di camere con pareti in muratura e non tende, spartane ma pulite; tenete presente che i generatori vengono spenti durante la notte quindi non avrete il riscaldamento: siamo pur sempre nel deserto, perciò dormire qui significa affrontare l’escursione termica e soffrire un po’ il freddo se si viaggia in inverno. Intorno alla piccola sorgente di acqua calda si trovano diversi chioschi e piccoli bar, che fino allo spegnimento dei generatori forniscono anche rete wifi.
La bellezza di Ksar Ghilane è soprattutto la sua posizione, alle porte del deserto fatto di dune dorate a perdita d’occhio che è possibile esplorare in dromedario oppure in quad. Un’escursione in quad fino ai resti del forte romano, ad esempio, costa 50DT a persona.

I luoghi di Star Wars
Seconda confessione: non ho mai visto Star Wars e non credo lo farò molto presto. Ma in Tunisia sono stati girati ben 4 film della saga, perciò un viaggio nel Paese può trasformarsi facilmente in un pellegrinaggio attraverso alcuni dei set utilizzati per le riprese se invece siete degli appassionati – o se viaggiate con qualcuno che lo è, come nel mio caso. Mi affido quindi alla consulenza di Mauro per farvi una panoramica dei principali luoghi da vedere sulle orme di Star Wars:
- Mos Espa: nel mezzo del deserto vicino a Nefta potrete visitare la città di Mos Espa sul pianeta Tatooine, con le piccole casupole tondeggianti ed i condensatori di umidità. Gli interni sono stati girati altrove perciò si tratta di involucri vuoti, costruiti appositamente per le riprese e mai abbattuti grazie all’interesse subito dimostrato dai turisti.
- Ong Jemel: questa formazione rocciosa a forma di “collo di cammello”, resa famosa anche da alcune scene del “Paziente Inglese”, in Star Wars era un punto d’osservazione di Darth Maul.
- Hotel Sidi Driss: l’abitazione troglodita a Matmata è stata utilizzata per le riprese degli interni della fattoria dei Lars, apparsa nella trilogia originale e poi – restaurata – ne “L’attacco dei cloni”; attualmente la struttura è un hotel perciò potreste persino decidere di trascorrere una notte nella casa di Luke Skywalker. L’edificio usato per le riprese esterne invece si trova letteralmente nel mezzo del nulla, a Chott el Jerid: se desiderate vederlo dovrete trovare una guida locale che vi possa accompagnare.
- Ksar Ouled Soltane e Ksar Medenine: le ghorfa tradizionali sono diventate nella saga i quartieri degli schiavi sul pianete Tatooine. In particolare a Ksar Medenine potrete distinguere l’esterno della casa di Anakyn Skywalker.
Per chi volesse approfondire, qui trovate un articolo con un vero e proprio itinerario studiato per visitare tutti i luoghi comparsi nella saga: itinerario Star Wars.

Noleggio auto
Come ormai saprete, il mio consiglio per visitare in autonomia un intero Paese è sempre quello di noleggiare un’auto, ed in Tunisia si rivela piuttosto semplice dato che è sufficiente la patente italiana e le strade sono in buone condizioni. Potete confrontare le tariffe su Autoeurope o Rentalcars per prenotare al prezzo migliore: con Camel Car abbiamo noleggiato un’auto pressoché nuova al prezzo assolutamente onesto di 340DT per 9 giorni.
Se preferite invece spostarvi con i mezzi pubblici, troverete linee ferroviarie solo lungo la costa mentre autobus e soprattutto louage circolano anche nell’entroterra: i louage sono dei minivan/taxi collettivi che per pochi dinari vi consentiranno di spostarvi ovunque, tenete presente però che non ci sono orari poiché partono solo nel momento in cui ci sono abbastanza passeggeri. Trovate delle indicazioni di costo per ogni tratta sulla Lonely Planet, non ho utilizzato i louage personalmente ma la guida si è rivelata affidabile in merito ai prezzi delle diverse attrazioni perciò immagino che anche le tariffe dei taxi collettivi non siano cambiate di molto. I colori dei louage sono differenti da regione a regione, oltre a distinguere quelli che fanno servizio urbano da quelli che si spostano invece tra città differenti.

Dove dormire in Tunisia
Così come per altri aspetti dell’organizzazione, confesso che ho avuto difficoltà nel prenotare una stanza online per alcune delle tappe del viaggio – per la precisione a Gafsa e Sfax. Visto il periodo di bassa stagione abbiamo deciso di cercare un alloggio direttamente in loco la sera stessa, ed alla fine non abbiamo avuto problemi nel trovarlo: sono arrivata alla conclusione che diverse strutture ricettive semplicemente non siano presenti sui portali di prenotazione internazionali, forse perchè abituati a lavorare in modo diretto con i tour operator. Se desiderate viaggiare all’avventura, o se come me vi trovate ad avere difficoltà per alcune tappe, il mio consiglio è quindi di non preoccuparvi troppo poiché in ogni località ci sono almeno un paio di alberghi. L’unica problematica può essere la qualità delle stanze, che ammetto non è sempre stata eccellente indipendentemente dalla prenotazione online o meno: abbiamo speso una media di 30€ a notte, ma a parità di prezzo le strutture trovate ad esempio in Marocco erano nettamente superiori. Al contrario del Marocco, poi, non aspettatevi quasi mai una buona colazione inclusa.
Considerata la qualità media e la differenza irrisoria di costo, alla fine del viaggio abbiamo deciso di viziarci con una notte in un resort ad Hammamet. Nelle località più turistiche troverete moltissime strutture di alto livello con prezzi davvero economici per noi italiani, ed ogni tanto anche i viaggiatori low cost hanno diritto ad un piccolo premio! Per le tappe di questo viaggio vi posso consigliare:
– Dar Traki: bellissimo palazzo tradizionale, quasi un riad, immerso nella medina di Tunisi.
– Dar Dhiafa: un’oasi di pace ad Houmt Souk, per esplorare l’isola di Djerba senza chiudersi in un resort.
– Hotel Sentido Le Sultan: per coccolarsi un po’ ad Hammamet, senza spendere una fortuna.

Cosa e dove mangiare in Tunisia
La cucina tipica tunisina unisce influenze berbere e francesi, perciò passerete da cous cous – soprattutto di pesce lungo la costa – a croissant e baguette. Il prezzo è di media abbastanza basso, al ristorante spenderete intorno ai 15€ in due. A sud non dimenticate di assaggiare i datteri, prodotti in grandi quantità nei palmeti di Tozeur, Nefta e Kebili ed utilizzati poi per i dolci tipici “makroud“. A Houmt Souk, sull’isola di Djerba, potrete comprare del pesce fresco al mercato e farlo cucinare in alcuni ristoranti vicini che mettono a disposizione la loro griglia.
Mentre siete a Tunisi, poi, non perdetevi una cena da Dar el Jeld, splendida casa nobiliare trasformata in uno dei ristoranti più celebri del Paese, dove abbiamo mangiato il migliore cous cous di tutto il viaggio. Distinguerete facilmente il ristorante dalla magnifica porta gialla riccamente decorata.
sono stata in tunisia molto bella
Ciao Letizia,
molto bello il tuo articolo e foto. Grazie per la condivisione. Sono indecisa se andarci con il mio ragazzo nel periodo capodanno -gennaio. L’indecisione è data in primis dalle temperature (vorrei che di giorno ci fossero almeno almeno 25 gradi) e l’altra era una perplessità legata alla tunisia in sé. Dopo essermi innamorata del Marocco ho un po’ paura di rimanere delusa… ma anche questo fa parte del viaggiare. non bisogna fare troppi confronti, ogni viaggio è diverso. Sto cercando una meta non troppo dispendiosa (in termini di volo) per andare via 8-10 giorni…
ogni consiglio è bene accetto. Grazie
Federica
Ciao Federica, grazie mille per i complimenti 🙂 Anche noi abbiamo visitato la Tunisia dopo esserci innamorati del Marocco ma purtroppo il confronto è stato un po’ impietoso, è vero che ogni viaggio è a sé ma è anche inevitabile fare dei raffronti specie tra Paesi tutto sommato “simili”. Ti consiglierei piuttosto un viaggio in Giordania, oggi grazie ai voli Ryanair arrivi ad Eilat e 10 giorni sono perfetti: non hai le città del Marocco ma i paesaggi ed i siti archeologici sono straordinari. Certo non so se arrivi a 25 gradi, bisogna vedere che inverno ci aspetta!
Ciao Letizia, complimenti per il tuo blog e per questo articolo! Vorrei organizzare anche io un giro in Tunisia e prendero’ sicuramente spunto da questo tuo tour. Ho visto che sei stata a inizio gennaio.. Temperature piacevoli o meglio aspettare la primavera?
Ciao Cinzia, se hai modo di partire anche in primavera probabilmente troverai temperature ancora migliori, in ogni caso anche tra fine dicembre ed inizio gennaio ho trovato un clima assolutamente piacevole. Buon viaggio!
Ciao Letizia,
posso avere i contatti di Mohamed la guida che hai conosciuto a Mides?
Ti ringrazio in anticipo
Andrea
Ciao Andrea, ti ho inviato il contatto via mail 🙂 Buon viaggio!
Gentilmente invieresti il contatto della guida anche a me ? Grazie
Ciao Cris, inviato ora via mail! Buon viaggio 🙂
Ciao Letizia,
hai scritto un resoconto davvero utile impaginandolo in modo magnifico. Tra qualche giorno visiterò la parte merdionale della Tunisia e ti volevo chiedere, esattamente come ha fatto chi mi ha preceduto, se puoi passarmi il contatto della guida relativa alle oasi di montagna.
Ti ringrazio.
Rossano
Grazie mille Rossano! Ti ho inviato il contatto via mail, buon viaggio
Ciao Letizia, posso avere anche io i contatti della guida Mohamed, grazie.
Ti ho scritto via mail, buon viaggio!
peccato, io sono perdutamente innamorato della Tunisia, non saprei dirti il perché, forse per la gente non so anche se ho avuto qualche brutta esperienza continuo ad andarci.
adesso ci andrò a dicembre per 25 giorni, ed anche se ho già visitato tutto quello che hai descritto “magnificamente” voglio ritornare anche alle oasi di montagna.
per questo, posso avere anche io i contatti di Mohamed la guida che hai conosciuto a Mides e darmi qualche notizia su di lui?
Ti ringrazio in anticipo
gaetano
Ciao Gaetano, ti rispondo via mail 🙂
Ciao Letizia, bellissimo articolo. Sarò anche io in Tunisia una settimana a giugno. Per favore puoi inviare anche a me il contatto della tua guida Mohamed? Grazie mille.
Ciao Gabriella, ti mando una mail con il contatto. Buon viaggio!
Salve ho letto questo articolo del suo blog durante alcune ricerche per un viaggio in Tunisia che sto organizzando insieme ad altre amiche. volevo chiederle a chi si è affidata per trovare guide a Tunisi e nelle altre città che l’hanno accompagnata durante la visita.
Grazie e buona giornata.
Ciao Amanda, nel nostro caso ci siamo rivolti a una guida solo per le Oasi di montagna e l’abbiamo incontrata direttamente in loco. Per le altre tappe ci siamo invece mossi in autonomia, ma sicuramente cercando online è possibile trovare delle guide già dall’Italia. Buon viaggio!
Ciao Letizia, complimenti per il tuo bellissimo articolo, molto dettagliato. Mi sarà molto utile per organizzare il mio viaggio in Tunisia in programma per settembre.
Volevo chiederti se gentilmente potresti passarmi il contatto della guida per le Oasi di Montagna.
Grazie mille 🙂
Ciao Vittoria, ti ho inviato una mail!
Ciao Letizia, ho letto il tuo itinerario e volevo sapere se potessi passarmi il contatto di mohamed? Grazie in anticipo
Ciao Damiano, inviato ora via mail! Buon viaggio 🙂
Ciao Letizia ho letto il tuo itinerario e mi e piaciuto molto.. vokevo sapere se è sicuro oggi fate un viaggio in autonomia in Tunisia .. vorrei andare ad agosto .. la farnesina dice che le escursioni nel deserto su possono fare solo con tour operator.. a me piacerebbe invece fare come te.. inoltre come hai prenotato alloggio ed escursionw nel deserto? Su booking non ce nulla.. io anno scirso ho fatto un viaggio in giordania e ho dormiro nel deserto prenotando su booking un campo tendato
Ciao Silvia! Con le consuete accortezze è un viaggio sicuro, ma chiaramente la situazione può cambiare e sappiamo che oggi la Tunisia ha qualche problema politico da affrontare. Nel mio caso come trovi indicato nel post non ho fatto escursioni a Douz, abbiamo scelto di dormire una notte a Ksar Ghilane che si trova ai margini e si raggiunge quindi con la propria auto. Su Booking ci sono un paio di strutture altrimenti puoi cercare “hotel Ksar Ghilane” su Google e vedrai qualche opzione in più. Non aspettarti però gli agi e la ricchezza di strutture dei campi tendati di Giordania o Marocco, perché qui (almeno quando ho soggiornato io) è molto molto più spartano 🙂
Buon viaggio!
Ciao Letizia! Complimenti per l’articolo, davvero dettagliato! Potresti mandarmi per email il contatto di Mohammed? Grazie mille
Ciao Claudia, grazie per i complimenti! Ti ho inviato via mail il contatto, buon viaggio 🙂